ROMA. Prenderà il via a Aukland, in Nuova Zelanda, con una spettacolare Haka di massa, la tradizionale danza maori, la Marcia globale per il clima in occasione dell'apertura, domani, della Conferenza Onu sul clima.
Da San Paolo a Nuova Delhi, da Roma a Kampala, passando per Melbourne, Ottawa e Tokyo, oltre 150 nazioni con più di 2.000 eventi lanceranno un appello ai grandi della Terra sulla necessità di raggiungere un accordo ambizioso per tagliare i gas a effetto serra, in grado di assicurare un futuro giusto e sostenibile per tutto il Pianeta. Scenderanno in strada cittadini, attivisti, politici, organizzazioni e vip, da Vivienne Westwood a Emma Thompson a Charlotte Church. Grande assente sarà proprio Parigi.
Dopo i tragici attentati del 13 novembre, il governo ha cancellato la manifestazione. Così i parigini hanno lanciato un appello a tutto il resto del mondo: "Marciate anche per noi", e in solidarietà con tutti coloro che in diverse aree della Terra sono stati colpiti da attentati terroristici. In Italia ci saranno manifestazioni lungo tutta la Penisola, da Aosta a Umbertide, da Trento a Palermo.
"Alla marcia per il clima manifesteremo anche per chi non potrà farlo a Parigi. E io a Roma ci sarò", ha annunciato Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera.Nella capitale ci sarà un corteo per il clima e per la pace che partirà alle 14 da Campo de Fiori, e si concluderà in via dei Fori imperiali, dove sul palco dalle 17 si alterneranno tra gli altri Bandabardò, Dolcenera, Meganoidi, Ttes de Bois, Andrea Rivera, Giobbe Covatta, Kutzo e Sandro Joyeaux.
Ai Fori dalle 11 si potrà visitare la mostra fotografica della campagna europea #WeAreTheClimateGeneration. Sarà allestito anche un set fotografico per i cittadini che vorranno mandare la loro foto e il loro messaggio ai grandi del pianeta. Tornando alle manifestazioni nel mondo, le Filippine ospiteranno manifestazioni nelle sei maggiori città, coinvolgendo le comunità che hanno sofferto l'impatto devastante di cicloni sempre più violenti. E mentre a San Paolo il ritmo delle percussioni invaderà le strade, a Beirut, dove per domenica si aspettano piogge torrenziali, migliaia di persone marceranno ugualmente con ombrelli colorati.
L'evento unirà i Masai della Tanzania, che marceranno per ottenere energie rinnovabili nel cratere di Ngorongoro, minacciato da siccità estreme sempre più frequenti, con le migliaia di manifestanti attesi a Berlino alla Porta di Brandeburgo, i leader indigeni che a Bogotá celebreranno una cerimonia per la madre terra e gli oltre 5.000 ciclisti che attraverseranno Città del Messico per testimoniare la volontà comune di difendere il pianeta.
Caricamento commenti
Commenta la notizia