Lunedì 23 Dicembre 2024

Si sciolgono i ghiacciai nell'Antiartico: allarme per innalzamento dei mari

ROMA. La calotta glaciale antartica occidentale continua a sciogliersi e la perdita dei ghiacci dell'area che si affaccia sul Mare di Amundsen potrebbe mettere a rischio l'intera regione, provocandone il collasso, con gravi ripercussioni sull'innalzamento del livello dei mari. L'allarme arriva da uno studio condotto dal Potsdam Institute for Climate Impact, e pubblicato su Pnas, che sottolinea come la scomparsa dell'intera calotta antartica occidentale potrebbe far alzare i mari di 3 metri a livello globale. Gli studiosi hanno utilizzato una serie di modelli per vedere gli effetti del riscaldamento sulla regione. «Nelle nostre simulazioni, 60 anni di scioglimento al ritmo attuale sono sufficienti per dare il via ad un processo che diventa poi inarrestabile e continua per migliaia di anni», ha sottolineato Johannes Feldmann, autore principale dello studio. Se i ghiacci continueranno a sciogliersi al ritmo di oggi, tra sei decenni, avvertono gli studiosi, la calotta glaciale antartica occidentale potrebbe aver raggiunto un punto di non ritorno. Superata questa soglia c'è il rischio di una disintegrazione completa della calotta, con inevitabili ripercussioni sull'innalzamento dei mari. «Se la destabilizzazione è iniziata - avvertono gli studiosi - , un aumento di 3 metri del livello del mare nel corso dei prossimi secoli e millenni potrebbe essere inevitabile».  Gli studiosi sottolineano come pochi decenni con un mare più caldo siano sufficienti a dare il via ad uno scioglimento dei ghiacci che ha effetti anche nei secoli e nei millenni successivi.  I ricercatori escludono che il rischio del collasso della calotta e del conseguente innalzamento dei mari sia imminente, «questo è certamente un processo lungo», ha detto Feldmann, «ma è probabile che stia iniziando già adesso».

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