ATENE. Sono una cinquantina le persone fermate ieri sera al termine di circa un'ora di violenti scontri fra dimostranti e forze dell'ordine avvenuti ad Atene davanti al Parlamento in cui si stava svolgendo il dibattito sul primo pacchetto di riforme che il premier Alexis Tsipras ha concordato a Bruxelles per evitare la Grexit. Lo ha reso noto l'edizione online di Kathimerini citando fonti della polizia ateniese.
Le violenze hanno coinvolto circa 200 giovani che hanno lanciato bottiglie incendiarie e pietre contro gli agenti della polizia in tenuta antisommossa, fracassando finestre di uffici e
dando fuoco a parecchi cassonetti.
Molti dei manifestanti, con i volti coperti da maschere o passamontagna, brandivano grossi
bastoni e pietre tolte dal selciato e hanno dato vita ai più pesanti scontri mai visti nei sei mesi di governo Syriza.
I disordini si sono esauriti mentre al Parlamento prendevano il via le operazioni voto. Nel tardo pomeriggio oltre 10mila sostenitori di gruppi di sinistra e del sindacato filocomunista
Pame avevano inscenato una manifestazione pacifica nella centrale piazza Omonia.
Intanto è arrivato il "Sù'' del Parlamento greco al piano del premier Alexis Tsipras con le prime riforme concordate con l'Eurozona: il piano ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti. Il premier ha votato in favore, mentre hanno votato no i suoi compagni del partito Syriza Yanis Varoufakis, ex ministro delle Finanze, e Zoe Kostantopoulou, presidente del Parlamento. Syriza si spacca nel voto: 34 deputati del partito hanno votato contro, altri 6 si sono astenuti. Il gruppo parlamentare di Syriza ha 149 deputati.
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