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Baccei a Roma: mancano 300 milioni
per i Forestali e la Formazione

Per evitare una stangata che costerebbe alla Regione circa un miliardo e bloccherebbe pure la riforma delle pensioni, Roma chiede certezze sull’approvazione entro fine settimana di alcune norme con cui la manovra economica approvata a fine aprile viene corretta

PALERMO. Da un lato c’è un primo accordo per evitare che la Finanziaria venga impugnata. Dall’altro la Regione è costretta a registrare ancora un rinvio della decisione sui 300 milioni che attende da Roma per poter sbloccare i pagamenti a forestali, precari, formatori e Comuni.
È un bilancio in chiaroscuro, quello che l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, ha incassato dagli incontri romani di oggi pomeriggio. «C’è un impegno politico del governo nazionale - ha detto Baccei poco fa - per non impugnare la Finanziaria, almeno per le misure che hanno effetti sull’anno in corso». Ma per evitare una stangata che costerebbe alla Regione circa un miliardo e bloccherebbe pure la riforma delle pensioni, Roma chiede certezze sull’approvazione entro fine settimana di alcune norme con cui la manovra economica approvata a fine aprile viene corretta. Scatta quindi una corsa contro il tempo: domani è previsto il primo voto in commissione, enrto giovedì l’approvazione in aula. Altrimenti il 15 luglio Roma impugnerà la Finanziaria e per la Regione si aprirà un maxi buco.
L’emergenza principale, sulla quale però non c’è ancora alcuna intesa, riguarda i 300 milioni che lo Stato dovrebbe dare alla Regione: si tratta di somme frutto di tasse maturate qui ma pagate altrove. Un accordo preso prima della Finanziaria prevedeva che Roma restituisse questi soldi e Baccei li ha iscritti in bilancio.
L’incontro decisivo col ministro dell’Economia Padoan è previsto entro questa settimana. Da quel vertice dipende la possibilità di erogare lo stipendio già a luglio a migliaia di lavoratori.

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