Sabato 16 Novembre 2024

Referendum, la Grecia ha detto "No"
Vittoria con oltre il 60%, festa in strada

ATENE. Un trionfo oltre ogni aspettativa.  Supera il 60% il "No" al cruciale referendum indetto dal premier  Alexis Tsipras sulle proposte dei creditori di Atene in cambio  di ulteriori finanziamenti per il salvataggio del Paese. Una  bocciatura senza appello della ex troika, che manda onde  sismiche in tutta l'Unione europea e in particolare in direzione  di Berlino, dove secondo la cancelliera Angela Merkel «Tsipras  sta mandando la Grecia contro un muro». Un mandato popolare fortissimo al premier, che ora chiede un  accordo con i partner internazionali in tempi rapidi, anche  «entro le prossime 48 ore». «Siamo pronti ad incontrarli già  stasera», dice il capo negoziatore greco Euclid Tsakalotos, che  esclude l'introduzione di una «valuta parallela» per affrontare  il problema liquidità.     Questa giornata storica della Grecia era iniziata con uno  Tsipras «molto ottimista» al seggio elettorale a Kypseli,  accolto da una folla enorme di giornalisti e curiosi. «Oggi è un  giorno di festa, perchè la democrazia è una festa... non si può  ignorare la decisione di un popolo. Da domani apriamo la strada  per tutti i popoli d'Europa. Oggi la democrazia batte la paura». Poco dopo, su twitter, il premier aggiungeva: «Oggi la  democrazia prende una decisione per un futuro migliore per tutti  noi, in Grecia e in Europa».     A nulla sono valsi gli appelli per il Si, come quello del  leader di Nea Dimokratia Antonis Samaras, che votando a Pylos  vicino Kalamata aveva ripetuto: I greci decidono il futuro del  Paese. Sì alla Grecia, sì all'Europa.    Il fronte del No- che aveva il suo cuore nella sede di  Syriza a Exarchia, dove c'erano simpatizzanti da mezzo mondo, e  dove è stata intonata anche 'Bella Ciaò - è esploso in un boato  quando le tv greche hanno diffuso subito dopo le 19 i loro  sondaggi (non exit poll, perchè non potevano permetterseli,  dicono qui) che davano un messaggio univoco: la proposta dei  creditori era stata bocciata dai greci. Ma da diverse ore le  voci davano un 'Nò in forte vantaggio. Poi le prime proiezioni  della Singular Logic: il 'Nò era oltre il 61%. E per strada si  sono sentiti i primi clacson, mentre piazza Syntagma si riempiva  di gente pronta a festeggiare in un tripudio di bandiere.  E il governo Tsipras, forte della vittoria, si è fatto subito  sentire. "I negoziati devono ripartire stasera", ha detto il  portavoce Gabriel Sakellaridis. "Con questo risultato il primo  ministro ha ricevuto un chiaro mandato dal popolo greco, e cioè  difendere la sua proposta e le sue posizioni". "l governo greco  ora andrà al nuovo negoziato con due nuovi elementi: il rapporto  dell'Fmi sull'insostenibilità del debito greco e un nuovo  mandato popolare, come mostra il risultato del referendum", gli  ha fatto eco Tsakalotos.    Per Atene c'è una emergenza che le supera tutte: quella delle  banche, che rischiano di rimanere a secco di contanti già  martedì. Per questo la Banca di Grecia è pronta a presentare una  richiesta di aumento di liquidità di emergenza attraverso il  programma Ela alla Bce.  Stasera ad Atene si riuniscono funzionari del ministero delle  Finanze e della Banca di Grecia. La richiesta verrebbe esaminata  domattina dal board della Bce. E segnali sono già arrivati da  quella direzione: »La Banca centrale europea ha ben chiaro che  se è necessario fare di più, farà di più«, ha affermato il  membro francese del board della Bce, Benoit Courè.  L'Unione Europea, intanto, esamina le conseguenze del 'Nò:  domani a Parigi c'è un summit quasi d'emergenza sulla Grecia tra  Francois Hollande e Merkel, mentre l'Italia di Matteo Renzi,  assieme alla Francia, spinge per riaprire il tavolo delle  trattative.  Tsipras ha vinto una drammatica battaglia, ma la guerra per  far uscire Atene dal tunnel - ed evitare una Grexit - è ancora  tutta da combattere. Tanto che in serata Jp Morgan ha fatto  sapere che dal suo punto di vista l'uscita della Grecia  dall'euro è adesso lo scenario base, con tutto il caos che ne  deriverebbe.

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