PALERMO. «Avverto un totale senso di estraneità di fronte ad incomprensibili ritorni al passato»: l'assessore regionale all'Agricoltura, Nino Caleca, non ha resistito. Di fronte alla nomina di Giovanni Pistorio in giunta ha lasciato il proprio incarico. Caleca, penalista palermitano, ha fatto intendere di non avere accettato la nomina di un ex fedelissimo di Cuffaro - che pure aveva difeso nei processi per mafia- e di Lombardo. Così ha preso carta e penna e di suo pugno ha scritto a Crocetta aprendo un nuovo caso in giunta. Crocetta ha però chiuso in serata nominando al suo posto la palermitana Rosaria Barresi, già dirigente generale dell'Agricoltura. «In questo modo garantisco continuità al settore», ha detto il presidente. Si è chiusa così una giornata convulsa iniziata con le dimissioni a sorpresa di Caleca. «Continuo a sognare una politica nuova, pulita e trasparente. Per la Sicilia non ci rinuncio - ha scritto Caleca- avverto un totale senso di estraneità di fronte ad incomprensibili ritorni al passato. Le mie dimissioni sono irrevocabili e con effetto immediato. Presidente, ti voglio bene». La vicenda non è di facile lettura, tanto che ieri per tutto il pomeriggio gli stessi deputati dell'Ars hanno preferito non rilasciare dichiarazioni per cercare di capire il perché delle dimissioni.