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Castellano: «Esportazioni in aumento, ripresa vicina per la Sicilia»

«Abbiamo garantito i flussi commerciali e di investimento di oltre 500 imprese siciliane che esportano e siamo ottimisti sulla ripresa dell' Isola, perché la congiuntura economica sta offrendo un' imperdibile opportunità di crescita per il Paese».
Alessandro Castellano, amministratore delegato di Sace, gruppo assicurativo -finanziario che sostiene le aziende italiane nei mercati internazionali, scatta una fotografia sulle vendite estere siciliane, in occasione dell' apertura della sede di Palermo.

Come sta l' export siciliano?
Cosa emerge da Restart, il vostro Rapporto sulle previsioni per il 2015-2018?
«Dopo anni difficili per l' economia siciliana, si profila una ripresa atte sa da tempo che vedrà le nostre esportazioni in crescita già quest' anno del 3,9%. E protagonisti saranno settori in cui ci sono imprese siciliane ben posizionate. L' export agroalimentare, che pesa il 5,2% dell' export siciliano, è cresciuto del 3,8% nel 2014 e continuerà a crescere quest' annodel 4,9%, per raggiungere il 6,6% in più tra il 2016 e il 2018.
Un contributo importante arriva dai distretti di Catania, dal pomodoro di Pachino e dai vini e liquori della Sicilia occidentale».

Viste le cifre, cosa consigliate ai nostri imprenditori?
«È opportuno fare squadra, spingendosiin mercati nuovi con un approccio "di filiera". Bisogna vendere non solo il singolo prodotto, ma investire sull' intera filiera agroalimentare, rappresentata anche dalle macchine agricole e dai macchinari per la trasformazione alimentare. Le esportazioni della meccanica strumentale siciliana sono cresciute dell' 11,3% nel 2014, il migliore risultato tra tutti i settori e la performance è molto promettente. Il settore quest' anno crescerà del 2,8%, nei prossimi due anni con una media del 5,5%».

Leggendo il report, saltano agli occhi i dati del settore tessile e dell' abbigliamento. Tassi sorprendenti di crescita. Come se li spiega?
«Le vendite siciliane dei prodotti della moda l' anno scorso sono cresciute del 71,7%. Sono tassi compatibili con un settore che oggi rappresenta solo lo 0,7% dell' export siciliano, ma che dimostrano la capacità di rispondere a balzi di domanda di Paesi del calibro di Stati Uniti e Germania. Nel prossimo futuro prevediamo tassi di crescita più moderati, ma comunque positivi: si passerà da un +1,4% del 2015 aun +4,7% in media tra il 2016 e il 2018».

In che modo aiutate le aziende? Che tipo di servizi offrite?
«Sace ha oggi oltre 25 mila clienti, in prevalenza piccole e medie imprese, è attiva in 189 Paesi e offre un' ampia gamma di servizi assicurativo -finanziari. Sace protegge l' impresa dai rischi di mancato pagamento, consentendole di offrire al cliente estero dilazioni di pagamento competitive. Se ad esempio il cliente vietnamita, russo o angolano non paga, Sace indennizza l' impresa italiana. Siamo in grado di facilitare l' accesso a finanziamenti destinati, ad esempio, a investimenti in ricerca e sviluppo, all' acquisto di macchinari o all' apertura di negozi all' estero. Ma non solo: proteggiamo gli investimenti esteri dai rischi politici e, con i nostri servizi di factoring, trasformiamo i crediti in liquidità».

Quante le sono le aziende che già seguite e cosa vi aspettate dal nuovo ufficio di Palermo, nella sede di Confindustria?
«Solo nell' ultimo anno, oltre 5 mila aziende provenienti dal Centro -Sud, in prevalenza piccole e medie, si sono rivolte a noi. Abbiamo garantito flussi commerciali per circa 1,5 miliardi di euro, servendo oltre 500 imprese nella sola Sicilia. Un segnale positivo e uno stimolo a cogliere il potenziale di mercati lontani grazie all' assistenza della nostra nuova sede».

Con queste cifre, si può parlare per la Sicilia di uscita dal tunnel? La crisi, insomma, sta finendo?
«Siamo ottimisti perché la congiuntura economica sta offrendo un' imperdibile opportunità di crescita per il Paese grazie alla caduta del prezzo del petrolio, alla ripresa della domanda esterna, al deprezzamento dell' euro e alle riforme strutturali attuate».

Dove esportano aziende siciliane e su quali mercati devono puntare?
«Grazie al posizionamento geografico strategico, i mercati di riferimento sono quelli nordafricani e mediorientali: la Turchia, che da sola pesa per il 10% dell' export totale, seguita da Egitto, Algeria, Tunisia, Emirati Arabi e Arabia Saudita».

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