ROMA. Imu e Tasi sugli immobili produttivi dividono l'Italia delle imprese con una "giungla di aliquote" avverte Confartigianato che, in vista della scadenza del 16 giugno, ne traccia la mappa. Peggio di tutti Umbria (10,34 per mille), Campania (10,19) e Sicilia (10,16); le aliquote più basse in Val d'Aosta (8,16), Friuli Venezia Giulia (8,97) e Sardegna (9,05). Più tartassate le province di Trieste (10,99), Lucca (10,57) e Terni (10,54); Più clementi Aosta (8,16), Ogliastra (8,19), Oristano (8,25).
Il fisco colpisce capannoni, laboratori, strumenti di lavoro con una 'giungla' di aliquote diverse, sottolinea Confartigianato; Sugli immobili produttivi, rileva il segretario generale Cesare Fumagalli, "si concentra un prelievo fiscale sempre più forte, aggravato dalle complicazioni derivanti dalla giungla di aliquote diverse. E' assurdo tassare gli immobili produttivi delle imprese come se fossero seconde case o beni di lusso. Come si può essere competitivi con una zavorra tanto pesante sulle spalle? Che fine ha fatto l'annunciata riforma della tassazione immobiliare all'insegna della semplificazione e della riduzione delle aliquote?".
Le elaborazioni dell'Ufficio studi della Confartigianato su dati di ITWorking (una mappa che si basa sulle medie per regione e province delle aliquote di Imu e Tasi applicate dai Comuni italiani) mostrano che l'aliquota media di Imu e Tasi in Italia è del 9,97 per mille, ma con scostamenti molto significativi nelle diverse zone del Paese. E, "quel che è più grave", tra il 2012 e il 2014, la tassazione sugli strumenti di lavoro delle imprese è aumentata del 18,4%, mentre nello stesso biennio le tasse sulle abitazioni principali sono diminuite del 10%.
"In media, in due anni ciascun imprenditore ha subito un aumento di 138 euro della pressione fiscale sugli immobili produttivi". La "mappa" di Confartigianato fa emergere che "nonostante le differenti aliquote, un po' in tutta Italia il fisco colpisce pesantemente gli immobili d'impresa: il 24,1% dei Comuni applica una tassazione alta con aliquote medie superiori o uguali al 10,60 per mille.
Il 40,9% dei Comuni applica una tassazione medio-alta con aliquote che oscillano tra il 9,10 e il 10,50 per mille. Il 26,2% dei Comuni applica una tassazione medio-bassa, con aliquote comprese tra il 7,70 e il 9 per mille. Soltanto l'8,7 per cento dei Comuni applica aliquote medie inferiori o uguali al 7,60 per mille".
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