Entro un mese o poco più verranno attivati sei impianti di compostaggio che si aggiungeranno ai sei già attivi e permetteranno di alleggerire il peso dei rifiuti smaltiti in discarica. Entro un anno nasceranno due nuove discariche e almeno altri sette impianti di compostaggio più tre strutture capaci di separare i rifiuti organici da quelli secchi. E così, senza termovalorizzatori ed evitando di spedire l' immondizia in altre regioni, il governo prevede di superare l'emergenza. Ecco il piano rifiuti dell'assessore Vania Contrafatto.
Assessore, qual è il livello dell'emergenza in Sicilia?
«Il problema vero èche si fa poca differenziata. E la colpa è dei Comuni. Se la Sicilia raggiungesse il 45% di differenziata, obiettivo ambizioso ma difficilmente centrabile nel breve periodo, non avremmo alcun problema. Aumentare la differenziata significa ridurre i rifiuti, far pagare meno tasse ai cittadini e proteggere l' ambiente».
Prevedevate di approvare una legge che avrebbe introdotto sanzioni pecuniarie per chi non fa la differenziata e incentivi per chi invece la fa. Perchè non è stata approvata?
«È vero, volevamo la tassa ad hoc in Finanziaria. Ma l' Ars l' ha bloccata. Purtroppo a volte in Assemblea scattano meccanismi che impongono di accettare altre emendamenti per far approvare quelli voluti dal governo. E ora sarà più difficile introdurre sanzioni e incentivi in una legge ordinaria. Resta il fatto che ciascun Comune dovrebbe dotarsi di isole ecologiche destinate alla raccolta di ciò che rifiuto non è. E i cittadini devono abituarsi a differenziare perchè vetro, plastica e carta non sono rifiuti ma prodotti che hanno un valore economico recuperabile».
Come pensate di superare l'attuale emergenza?
«La Sicilia avrebbe impianti a sufficienza per far fronte al sistema rifiuti. Si consideri che a brevissimo consegneremo l'impianto per il trattamento meccanico biologico di Bellolampo e che ci sono sei impianti di compostaggio già realizzati e in fase di attivazione. In pochi mesi potremmo essere fuori dall' emergenza. Abbiamo però bisogno che Roma ci conceda qualche altro mese per attivare gli impianti».
Cosa dovrebbe fare il governo nazionale?
«In questo momento abbiamo raddoppiato o comunque molto aumentato il livello di smaltimento nelle discariche in funzione. Ma queste sono cose che si possono fare per sei mesi e noi stiamo per superare questo limite. Abbiamo bisogno di prorogare questa possibilità per arrivare in tempo al completamento degli impianti che permetteranno dio ridurre la quantità di rifiuti da smaltire in discarica. Serve un'autorizzazione statale».
Dunque non chiedete più i poteri commissariali?
«Questo è un momento critico. Il sistema rifiuti attuale si avvia al collasso ma noi stiamo cercando di riportarlo alla normalità senza una dichiarazione di emergenza tout court. Non vorremmo che la dichiarazione di emergenza diventasse un'opportunità per interessi illeciti che sfruttano il superamento dei limiti di legge. Le deroghe non possono diventare spazi per interessi illeciti. L'emergenza porta con sè controlli più blandi che espongono a possibili rischi».
Che tipo di impianti realizzerete per superare l'emergenza?
«Stiamo realizzando impianti di trattamento meccanico biologico che, accoppiati a opportuni impianti dise lezione e recupero, permettono di dimezzare la quantità di rifiuti che finisce in discarica separando alla base il secco dall' umido. Esiste un impianto a Catania e ne stiamo consegnando uno a Bellolampo. Entro un anno ne saranno pronti altri tre a Enna, Gela e Messina. Contemporaneamente nasceranno due discariche a Enna e Messina a cui saranno collegati altrettanti impianti di Tmb e compostaggio. Inoltre abbiamo già sei impianti di compostaggio per smaltire i rifiuti organici provenienti dalla differenziata: si trovano a Enna, Grammichele, Ramacca, Sciacca, Castelbuono e Castelvetrano. A questi già attivi ne aggiungeremo altri sei realizzati e da attivare in tempi bravissimi. Si trovano a Bisacquino, Gela, Joppolo Giancaxio, Marsala, Ragusa e Vittoria. Gli ultimi sette impianti compostaggio saranno pronti entro un anno, le gare sono già bandite, e nasceranno a Augusta, Calatafimi, Capo d' Orlando, Casteltermini, Noto, Paternò e San Cataldo. Quando tutti saranno attivi saremo in grado di smaltire fra strutture di compostaggio, Tmb e discariche tutti i rifiuti prodotti giornalmente che ammontano a 6.582 tonnellate».
I termovalorizzatori sono un capitolo chiuso?
«Nel piano rifiuti in vigore sono previsti. Ma è una tecnologia superata e se con gli impianti che stiamo realizzando ce la facciamo, non c' è bisogno dei termovalorizzatori».
L'alternativa è portare l' immondizia in altre regioni o all'estero con le navi?
«Non è intenzione della Regione portare i rifiuti all'estero, perché eccessivamente costoso. Questa sarebbe soltanto una soluzione estrema, che abbiamo ottime probabilità di evitare».
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