PALERMO. C’è un primo ostacolo nella corsa dei dipendenti regionali al prepensionamento. L’Inps tarda a trasferire al Fondo pensioni della Regione i contributi versati per periodi lavorativi in altri enti, e così agli uffici siciliani è impossibile riconoscere il cosiddetto ricongiungimento e calcolare l’assegno di quiescenza.
A segnalare l’intoppo è stato ieri il dirigente del Fondo pensioni regionale, Rosolino Greco: «Negli ultimi due giorni, dopo l’approvazione della Finanziaria, tanti colleghi sono venuti nei nostri uffici o hanno chiamato per essere aiutati a calcolare la pensione alla luce delle nuove norme. Bisogna capire se conviene o meno andare in prepensionamento. Ma per avere le idee chiare è necessario che l’Inps sblocchi i ricongiungimento trasferendoci le somme relative ad altri periodi lavorativi. Abbiamo chiesto ufficialmente all’Istituto di previdenza nazionale di superare l’impasse ma ancora non abbiamo avuto risposta». Il prepensionamento è stato introdotto dalla Finanziaria appena approvata come escamotage per evitare la tagliola delle riforma delle pensioni regionali: invece di subire un taglio di almeno il 20%, è possibile lasciare gli uffici anticipatamente con una decurtazione del 10%. Occorre però avere i contributi e l’età prevista dalle norme in vigore prima della riforma Fornero. E qui sta la difficoltà segnalata da Greco.
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