ROMA. Dopo la tragica morte di Giovanni Lo Porto in Pakistan, sono ancora due i cittadini italiani scomparsi all'estero di cui ancora non si hanno notizie. Uno di loro è Ignazio Scaravilli, un medico catanese settantenne, è scomparso lo scorso 6 gennaio in Libia. A segnalarlo i suoi colleghi, ma non ci sono state testimonianze dirette di un rapimento o incidente. L'anziano professionista, che ha uno studio a Paternò e una residenza a Padova, sul proprio sito si presenta come chirurgo ortopedico specializzato in interventi su mano e piede. Era partito prima di Natale con altri tre o quattro colleghi siciliani per operare all'ospedale di Dar Al Wafa di Tripoli, città dove è consulente per due cliniche. Nessuna notizia anche di padre Paolo Dall'Oglio, scomparso in Siria il 27 luglio del 2013: 59 anni, gesuita romano, per trent'anni e fino alla sua espulsione nell'estate 2012, ha vissuto e lavorato nel suo Paese d'adozione in nome del dialogo islamo-cristiano. Diverse volte sono emerse notizie - mai confermate - sulla sua morte o detenzione in un carcere siriano. Le ultime informazioni risalgono al dicembre scorso, quando fonti siriane lo davano per detenuto in una delle prigioni dell'Isis a Raqqa. Una circostanza che non aveva trovato conferme da parte del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Il suo rapimento era avvenuto dopo un appello che il sacerdote aveva rivolto a papa Francesco affinche' promuovesse "un'iniziativa diplomatica urgente e inclusiva per la Siria". Dall'Oglio forse era impegnato in una "mediazione" tra fazioni ribelli nella zona di Raqqa, nel vortice di una guerra di civile che da quattro anni semina morte e distruzione in Siria.