KABUL. L'attentato suicida di oggi a Jalalabad, in Afghanistan, che ha causato almeno 35 morti e 100 feriti, è stato rivendicato da un comunicato attribuito allo Stato Islamico (Isis) in cui si dice che il kamikaze, di nome Abu Mohammad, "è uno dei nostri". Le autorità afghane cercano una conferma dell'autenticità della rivendicazione. Se la rivendicazione fosse autentica, sottolineano gli analisti, sarebbe la prima fatta dall'Isis in Afghanistan dalla sua nascita. Il comunicato è accompagnato da una foto in cui si vede un giovane guerrigliero con il volto coperto seduto su tappeti, con un kalashnikov appoggiato al muro sopra una bandiera nera. La scritta sul drappo nero recita: 'Non c'è altro Dio al di fuori di Allah. E Maometto è il Profeta di Allah'. Le uniche parole leggibili sul copricapo sono: 'Il Califfo è dentro di noi'.
Secondo Sherzad, una prima esplosione davanti ad una moschea non ha prodotto vittime mentre la seconda, frutto di esplosivo collocato su un risciò a motore, ha investito in pieno i clienti della banca in attesa di poter incassare lo stipendio.I talebani afghani hanno negato oggi qualsiasi loro responsabilità nell'attentato che ha causato a Jalalabad, nell'est del Paese, almeno 22 morti e 50 feriti. In un tweet in pashto, il portavoce degli insorti Zabihullah Mujahid non solo ha smentito la paternità del gesto, ma lo ha anche condannato.
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