Il governo della Regione Siciliana ha varato la proposta di legge della Finanziaria 2015 ed ha annunciato la prossima approvazione del progetto di legge con il Bilancio 2015. Si tratta dei due atti fondamentali, da cui dipende il funzionamento della macchina regionale e delle realtà satelliti che, a vario titolo, dipendono per il loro funzionamento dal bilancio regionale: dai Comuni alle ex Provincie, dalle società partecipate agli enti regionali, dalla sanità ai teatri, senza dimenticare i forestali, la formazione, i precari presso i comuni, gli Ato rifiuti, i vari Consorzi, etc. La Regione Siciliana vive già da alcuni anni un difficile equilibrio tra entrate ed uscite, con il corollario di una drammatica e persistente crisi di liquidità. Dopo anni di crisi e scelte infelici, la Regione si è trovata a dovere reperire almeno 3,5 miliardi di euro per stilare un bilancio in equilibrio. Si tratterebbe però di un impegno insostenibile per la fragile situazione dei conti pubblici siciliani; da qui l’esigenza di aprire una laboriosa trattativa con lo Stato per “limitare i danni”. Da Roma è stata data disponibilità ad intervenire, a condizione però di incidere con determinazione sui meccanismi di spesa regionali, troppo spesso appesantiti da eccessi di varia natura. Nelle more che siano disponibili i dati di entrata e di uscita (bilancio), è possibile anticipare le linee guida della politica regionale per l’anno in corso attraverso la lettura dello schema di Finanziaria 2015 già varato dal governo ed in attesa dell’esame dell’ARS. Per comodità di lettura abbiamo aggregato gli interventi previsti per grandi “famiglie”. Oggi cominciamo dai provvedimenti previsti per i forestali e l’agricoltura. Con una avvertenza. Quella che segue è una sintesi giornalistica di numerosi articoli molto corposi e spesso irti di richiami e rinvii legislativi che ne rendono ostica la lettura. Nella impossibilità di riportare per intero i contenuti, si è fatta la scelta di offrire a chi legge i tratti essenziali della manovra. Misure per l’agricoltura ed i forestali Nel triennio 2015-2017, al compimento dei 63 anni, cessano dal servizio i forestali con esclusione degli operai a tempo indeterminato; fino alla pensione riceveranno una indennità di accompagnamento pari all'ultima retribuzione percepita, al netto delle indennità. Viene meno il meccanismo secondo il quale mano a mano che si rendeva libero un posto questo veniva occupato da un lavoratore della fascia inferiore di giornate. I forestali in servizio possono essere utilizzati da soggetti pubblici e privati entro un raggio di 20 chilometri; oltre questa soglia i forestali ricevono il rimborso del carburante. I Dipartimenti Sviluppo rurale, Agricoltura, Ambiente, Protezione Civile, Tecnico, Acque e rifiuti, e dell'Ufficio del commissario straordinario contro il dissesto idrogeologico effettuano interventi contro il dissesto idrogeologico utilizzando fondi europei ed avvalendosi dei forestali e di operai dell’ESA e dei Consorzi di Bonifica. Il contingente dei forestali addetti al servizio prevenzione incendi è ridotto del 20% rispetto al personale in forza nel 2014. Dal 2016 la RESAIS curerà l’elaborazione delle buste paga dei forestali, degli operai ESA e di quelli dei Consorzi di Bonifica, con un costo di 50 mila euro all’anno. Nei prossimi cinque anni i Consorzi di Bonifica ridurranno il contributo regionale fino all’azzeramento nel 2020; entro lo stesso anno i Consorzi dovranno raggiungere l’equilibrio finanziario regolarizzando le morosità dell’ultimo triennio e rateizzando in cinque anni le morosità più antiche. Viene rivista la distribuzione del personale. Entro 60 giorni sarà predisposto dall’Assessorato Agricoltura un piano di riordino di tutti gli enti vigilati, al fine di contenere le spese e rendere più efficienti i servizi, procedendo intanto alla fusione dell’Istituto per l’Incremento Ippico di Catania e dell’Istituto Sperimentale Zootecnico di Palermo nell’Ente per lo Sviluppo Agricolo, che curerà la vendita dei beni in patrimonio. I servizi degli enti vigilati dall’Assessorato Agricoltura - come l’Istituto Vite e Vino - in favore di soggetti privati ed enti pubblici, saranno resi a pagamento secondo criteri decisi dallo stesso Assessorato. Viene rilanciata la “Banca della Terra di Sicilia” per l’affidamento a privati della gestione dei terreni ed immobili demaniali e privati che risultino inutilizzati e/o incolti. Vengono introdotte misure per l’erogazione di aiuti in conto interessi e per il ripianamento quinquennale delle esposizioni di natura agraria già scadute o in scadenza nell’anno, per il tramite dell’IRCAC.