PALERMO. La resa dei conti andrà in scena nel pomeriggio. A Palazzo d'Orleans arriveranno i leader sindacali, e gli assessori alla Funzione pubblica e all'Economia Ettore Leotta e Alessandro Baccei. Sul tavolo i tagli al personale regionale inseriti in Finanziaria con l'obiettivo di risparmiare dai 200 ai 300 milioni all'anno grazie a prepensionamenti, riduzione dell'assegno di quiescenza, di premi e straordinari. Previsto pure un taglio di 600 postazioni dirigenziali oltre alla drastica riduzione di permessi retribuiti e di altri privilegi che distinguono i regionali dagli statali. L'assessore Baccei punta proprio a equiparare regionali a statali ma i sindacati sono in rivolta e dopo lo sciopero di ieri sono pronti a tornare in piazza venerdì. Crocetta continua nel tentativo di riaprire il dialogo e propone di togliere dalla Finanziaria alcune norme per dirottarle al tavolo di confronto sindacale da aprire all'Aran subito. In pratica i tagli diverrebbero frutto di accordo invece che di legge. Ma Baccei fiuta il tentativo di scardinare la sua Finanziaria e continua a dirsi contrario. Tuttavia oggi l'assessore alla Funzione pubblica, il magistrato Ettore Leotta, si dirà favorevole alla proposta di Crocetta. È ciò rischia di isolare Baccei di fronte ai sindacati ma anche in giunta e nella maggioranza, dove tanti alleati invocano una modifica alla Finanziaria. Giovanni Pistorio, segretario dell'Udc e braccio destro di Leotta, anticipa che "bisognerà distinguere le misure di natura contrattuale da quelle legislative. L'obiettivo è quello di equiparare statali a regionali ma - precisa Pistorio - il metodo da seguire non è indifferente ed è comprensibile il tentativo di Crocetta di sanare lo scontro sociale in atto". Il problema è che Baccei ripete che a Roma, prima di garantire l'indispensabile aiuto economico per coprire il buco da 3 miliardi, attendono l'approvazione proprio di queste misure sul personale.