PALERMO. Tutto rinviato al pomeriggio ma intanto i sindacati confermano lo sciopero dei regionali proclamato per il 20 marzo. Dopo lo stop delle trattative di ieri, il governatore Rosario Crocetta è tornato a discutere con gli autonomi e i confederali, mentre in piazza, davanti al palazzo della Regione, a Palermo, oltre un migliaio di dipendenti regionali manifestavano per chiedere di stralciare le norme sul personale contenute nella manovra finanziaria.
Governo regionale e sindacati verificheranno la possibilità di affrontare i quattro punti del verbale d'incontro, che è stato sottoscritto al termine della riunione di oggi senza l'ok di Cgil e Uil. E cioè esaminare la possibilità di inserire nella finanziaria tutte le norme che non sono al centro di contrattazione specifica; aprire le trattative con l'Aran per arrivare a un'intesa prima dell'approvazione della finanziaria; discutere del sistema di equiparazione tra dipendenti regionali e statali; e individuare gli strumenti per una riorganizzazione della macchina amministrativa anche in vista dei pensionamenti.
Per i Cobas-Codir, la mano tesa dal governatore Rosario Crocetta ai sindacati è «un'apertura importante». «La finanziaria così com'è - dice il segretario regionale Dario Matranga - è irricevibile. Se esistesse ancora la figura del commissario dello Stato le norme sul personale contenute nella manovra finanziaria sarebbero state impugnate».
Per la Fp Cgil «non ci sono i presupposti per considerare chiusa la mobilitazione». «C'è un'apertura - dice il segretario regionale della Fp Cgil, Michele Palazzotto -, ma non ci sono impegni concreti. In attesa dell'incontro di domani, non revochiamo lo sciopero. Nemmeno Crocetta ci ha chiesto di farlo».
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