
NEW YORK. «Se l'Occidente e gli Stati Uniti vogliono le roccaforti dell'Isis, l'Isis vuole Parigi, Roma e l'Andalusia, dopo aver fatto esplodere la Casa Bianca, il Big Ben e la Torre Eiffel»: parola di Abu Muhammad al-Adnani, colui che viene indicato come il portavoce dello stato islamico. Quello che è uno dei più stretti consiglieri del 'califfò al Baghdadi dopo alcune settimane di silenzio si rifà vivo con un nuovo audio-messaggio, scovato ancora una volta da Site
Intelligence Group, il sito che monitora l'attivita online e sui social media dei più pericolosi gruppi jihadisti. Al di là delle solite minacce, la macchina della propaganda dell'Isis sembra avere un duplice fondamentale scopo. Prima di tutto cercare di confermare agli occhi del mondo l'alleanza col gruppo terroristico nigeriano di Boko Haram, lodando i suoi vertici per l'impegno preso di combattere al fianco dell'Isis. Un impegno di cui alcuni esperti occidentali non sono sicuri, continuando a lavorare per verificare la veridicità delle dichiarazioni trapelate nei giorni scorsi dalla Nigeria.
I responsabili dello stato islamico però sanno benissimo quanto temuto sia in Occidente lo scenario di tutti i gruppi dell'estremismo islamico uniti per la guerra santa. A partire dall'alleanza più o meno in campo con molti gruppi legati ad al Qaida, dalla penisola arabica alla Libia, passando per il gruppo Khorasan che opera in Siria. Il secondo obiettivo del nuovo audio-messaggio è quello di smentire le notizie degli ultimi giorni secondo cui l'Isis starebbe arretrando, perdendo terreno. Soprattutto in Iraq, dove la controffensiva delle truppe locali sarebbe molto vicina alla riconquista della cità simbolo di Tikrit (quella originaria di Saddam Houssein). «Si tratta di report esagerati», afferma Al-Adnani, forse anche nel tentativo di spronare i propri militanti a non cedere, e a restare uniti di fronte alle crepe che si starebbero registrando all'interno dell'Isis.
Nel messaggio poi ci sono le ormai tristemente note invettive. Non solo quelle contro Parigi, Roma, LOndra e Washington. Ma anche minacce a tutti gli ebrei e i cristiani del mondo. Così come nel precedente messagio del 26 gennaio scorso il portavoce dell'Isis aveva lanciato un appello a tutti i 'lupi solitarì perchè entrino in azione in Occidente.
5 Commenti
Aldo Terrana
13/03/2015 10:28
Secondo me viene dato troppo risalto alle loro dichiarazioni. Prima la bandierina nera sul colosseo, poi "Roma, stiamo arrivando ecc. ecc." Ora a parte che si tratta solo di propaganda perdippiù totalmente irrilevante e fuori dalla realtà immaginabile, non sarebbe meglio non mostrare più nulla ?
rossomalpelo
13/03/2015 22:43
Ma che malo chiffare!
caronte
16/03/2015 11:39
Come cortesia personale anche lo Juventus stadium!!! AHH AHH
caronte
16/03/2015 13:02
quando è vuoto si intende!
Paolo
25/03/2015 22:14
Magari con quegli onestoni di Moggi e Giraudo in tribuna a vedere la Juventus, uaaaaaaahhhhhuaaaaaahhhh!!!!!!!!!!!!
mauro
19/03/2015 21:52
Leggo commenti Italioti futili senza senso e sottovalutando un problema gravissimo, secondo me bisogna agire tempestivamente contro l'isis; Non capisco perche ne l'Europa, ne i nostri alleati Americani ancora non prendano seri provvedimenti preventivi, cosa stiamo aspettando un altro 11 settembre?.
Maurizio C.
25/03/2015 22:02
Caro Mauro, i nostri alleati americani intervengono solo se ci sono interessi petroliferi di mezzo, fregandosene altamente se muore tanta gente nelle traversate (e meno male che il sig. Obama ha origini africane e dovrebbe capire meglio di altri questi drammi). Quanto all'Onu le ipotesi sono due: o hanno paura di attaccare questi terroristi già in Libia (tanti di loro sono annidati in Europa e potrebbero esserci rappresaglie, vedi Charlie Hebdo) oppure si aspetta che facciano un altro 11 settembre in Italia prima di correre ai ripari e mettere al sicuro i propri confini. Auguriamoci che io mi sbagli.
claudio
25/03/2015 20:20
sottovalutazione del fenomeno isis? No, non credo, semmai troppa enfasi su delinquenti comuni dediti agli omicidi facili e dall'obbligo di apparire sui media. Comunque resta un fenomeno circoscritto ad alcuni paesi e presto faranno la fine che meritano.