ASTANA. Pazzesco quanto accaduto in Kazakistan: Alexandr Nedovyesov, scelto all'ultimo dal suo capitano per sostituire Andrey Golubev, ha vinto un match ai limiti dell'immaginazione contro Fabio Fognini condannando quindi l'Italia a dover giocare a settembre i play-off per rimanere nel World Group. 7-6(5) 3-6 4-6 6-3 7-5 il punteggio finale in poco meno di quattro ore colme di capovolgimenti di fronte. Nedovyesov, n.130 del mondo, ha trovato la vittoria più bella della sua carriera regalandosi una gioia indescrivibile ed inaspettata.
Sembra impossibile trovare un modo per spiegare l'amarezza che si dipingeva sul volto del n.22 del mondo, che non è riuscito a chiudere il rush finale contro un avversario che ad un tratto si era bloccato mentalmente ed era in preda a mille paure, tensioni, ansie. Avanti 4-1 e servizio al quinto set, Nedovyesov non riusciva più a farsi aggressivo ed il suo servizio, fino a lì un'arma illegale, era vittima del più comune "braccino" fino a farsi sorpassare nel punteggio. Purtroppo per l'Italia, una volta ripreso il comando del parziale Fabio si è nuovamente perso, non riuscendo a far giocare l'avversario che mostrava difficoltà nel reggere scambi superiori ai tre o quattro colpi. Uno scivolone nel nono gioco si è forse fatto sentire in maniera pesante, costringendolo ad abbreviare il più possibile lo scambio. Qualche errore di troppo ed il pasticcio finale era completo, con un ultimo dritto che ha preso il volo ed è atterrato a poca distanza dai teloni.
Un incubo ad occhi aperti, ecco di cosa si tratta. Lo scorso anno gli azzurri, con merito, avevano conquistato la semifinale battendo Argentina in trasferta (se possibile in condizioni ancora più difficili di quelle viste ad Astana) e Gran Bretagna in casa. Quest anno la notizia della trasferta in Kazakistan era stata accolta con qualche mugugno, perché non era la soluzione più comoda, ma al di là di tutto gli azzurri erano tra i pochi a poter contare su una squadra così competitiva, con tre singolaristi in grande forma, con una coppia di doppio che un mese fa aveva trionfato sotto il cielo australiano. Lo stesso Barazzutti, uscendo dal campo, è parso molto ritronato e deluso. Nessuno poteva credere a quello che era successo, perché dopo un set e mezzo del kazako su livelli elevatissimi, una serie di game complicati avevano minato la sua sicurezza ed alla quarta palla break offerta aveva ceduto per la prima volta il servizio. La facilità con cui Fognini ha chiuso il secondo set ed ha trovato il break, poi risultato decisivo, nel terzo, avevano rincuorato (e molto) tutto il clan azzurro. Sembrava essersi spenta quella foga che Nedovyesov scaricava dall'alto del suo metro e novanta, o quantomeno essere messa sotto controllo.
Qualche sentore, però, che ci sarebbe stato da lottare è arrivato nel decimo gioco del secondo set, con tre palle break annullate dal n.1 azzurro. Una volta che il parziale si era chiuso e Fognini era salito sul 2-1 era molto complicato pensare che il peggio doveva ancora arrivare. Invece, complice un turno di battuta da buttare, l'avversario è tornato a picchiare da ogni lato ed a scaraventare servizi ingiocabili. Forse si sta parlando dell'unico vero turno di battuta imputabile, dove l'azzurro non ha mai trovato il campo e l'ha chiuso con un doppio fallo. Da lì, Nedovyesov è tornato quasi impossibile da contenere alla battuta e sullo slancio del set vinto ha trovato per due volte la via del break, salendo sul 4-1 e servizio nel set decisivo.
L'esultanza sfrenata che ha accompagnato il rovescio incrociato sembrava poterlo trascinare, in trance agonistica, fino al termine del match. Invece è cominciato, per l'ennesima volta, un nuovo match. Quattro doppi falli ed errori grossolani hanno ribaltato nuovamente la situazione fino al 5-4 per l'Italia. Siamo al punto di prima, con Fognini che non è riuscito a far giocare il suo avversario ed ha poi ceduto il terzo break del parziale. Chiamato per portare la sua nazionale ai quarti, Nedovyesov non ha tremato e con l'ennesimo ace ha completato la sua impresa più bella. Tutto il team kazako è corso verso di lui, tra cui lo stesso Golubev, che durante tutto il match ha incitato come un matto il giocatore che ha preso il suo posto. Poteva esserci lui, invece la scena era tutta per chi ha preso il suo posto. Poteva essere un minimo dispiaciuto per non essere sceso in campo, invece era tra i più coinvolti e sorridenti durante tutto il match.
Dopo la Fed Cup e l'incredibile rimonta francese dell'ultima giornata, è arrivata un'altra grande deusione per l'Italia. Fuori da entrambe le competizioni a squadre più importanti, in questo modo così amaro.
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