Lunedì 23 Dicembre 2024

Crocetta: «Taglieremo i privilegi per lo sviluppo»

PALERMO. «La Finanziaria è ancora tutta da costruire, quella presentata martedì da Baccei ai partiti è solo una bozza molto incompleta. E non potrà essere approvata senza prima aver portato a termine la trattativa con lo Stato sull’aiuto di cui abbiamo diritto e soprattutto senza aver inserito nel testo misure per la solidarietà sociale e lo sviluppo»: nel suo primo giorno a Roma per l’elezione del Capo dello Stato, Rosario Crocetta è di nuovo costretto a spegnere gli incendi scoppiati in Sicilia nella maggioranza e fuori dal Palazzo. Dopo i sindacati autonomi, anche i tre confederali hanno proclamato lo sciopero contro i tagli al personale regionale nella Finanziaria. «Mi chiedo per cosa scioperano i sindacati. Non c’è ancora una Finanziaria. C’è solo una bozza e prima di approvarla dialogheremo con le parti sociali». Nella bozza si parla chiaramente dei tagli ai dirigenti, della riduzione di premi e straordinari, dell’adeguamento della pensione dei regionali a quella degli statali e dei prepensionamenti obbligatori. Sono misure che condivide? «Non solo le condivido, le ho anche proposte io in passato ma l’Ars si è sempre rifiutata di approvarle. Ci sono anche le misure per i forestali. Toglieremo i privilegi in vari settori». Ha già detto che verrà cancellato l’articolo che introduce tagli del 20% allo stipendio di sindaci e consiglieri comunali. Baccei ha però inserito anche una norma che riscrive del tutto il piano della Regione sulle partecipate. Nessuna delle 11 rimaste attive è intoccabile e molte altre verranno chiuse se non avranno i conti in ordine. Condivide questa norma? «La norma sulle partecipate va riscritta. E ci stiamo lavorando insieme. Stiamo discutendo su quali settori di attività individuare come strategici e dunque quali partecipate mantenere in vita. Io ricordo che ho già avviato la chiusura di 22 società. E fra quelle rimaste in vita penso che non si possa rinunciare a Sicilia e Servizi, Riscossione Sicilia, Ast. Il principio in generale è che non dobbiamo buttare il bambino con l’acqua sporca. Costruiamo invece modelli organizzativi efficienti. Anche perché è giusto ammettere che spesso le partecipate sono nate con obiettivi importanti ma non li hanno realizzati e le assunzioni che hanno fatto sono state in violazione di divieti di legge e poco trasparenti». Lei cosa aggiungerebbe alla bozza di Baccei? «Se restiamo alle partecipate, io continuo a dire che dobbiamo sfruttare l’Ast per abbattere i costi del mercato dei trasporti. Oggi arrivare in Sicilia è un privilegio per ricchi. Ma l’Azienda siciliana trasporti può entrare nel mercato dei voli aerei. E poi stiamo pensando di creare un settore che si occupi di assistenza socio-sanitaria. Ma è un progetto che va fatto insieme all’assessore Borsellino e non può fermarsi al trasferimento dell’Arpa al fondo sanitario regionale». L'INTERVISTA INTEGRALE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA

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