PALERMO. Abolizione dei privilegi, a cominciare da quelli dei dirigenti della Regione, giustizia ed equità sociale, recupero dell'efficienza. Sono i principi guida, spiega Rosario Crocetta, delle norme inserite nella legge di stabilità "concordata da Presidenza e assessorato all'Economia", che domani saranno sottoposte al vaglio dei partiti della maggioranza, in un vertice a Palazzo d'Orleans. Su tutti una norma che va incontro ai rilievi mossi più volte dalla Corte dei Conti: il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione in Sicilia. Crocetta bolla come "disdicevole" chi "ha fatto trapelare notizie alla stampa attorno a un testo non definitivamente chiuso dalla Presidenza e dall'assessorato all'Economia" e che hanno creato non pochi malumori nella coalizione. "C'è una fase in cui si discute su alcune questioni ed è normale che ci possano essere punti di vista diversi", aggiunge il governatore. Che su alcuni temi mostra fermezza, come quello sul pubblico impiego: "Io sono per il blocco delle assunzioni per 5 anni, altri sono contrari ma lo vadano a spiegare alla Corte dei Conti". Il riferimento è al numero eccessivo di dirigenti, 1.600 circa. "Eppure - bacchetta Crocetta - c'è chi continua a professare finanza creativa". Il governatore non entra nei dettagli, ma ambienti a lui vicini indicano per esempio la sua contrarietà verso qualsiasi operazione di esternalizzazione dei servizi, dai tributi all'informatizzazione, all'acqua. "Sarà una finanziaria rigorosa, basata sull'efficienza, senza fronzoli o eccezioni per risolvere con qualche emendamento questioni particolari - avverte Crocetta - La manovra avrà tutte le caratteristiche per essere sostenuta dal centrosinistra ma anche dalle opposizioni e dallo Stato. E' un buon documento per dire allo Stato che l'alibi delle mancate riforme non c'è più". Crocetta parla di norme in finanziaria per l'abbattimento delle spese clientelari e improduttive e per il risanamento del bilancio «senza perdere di vista la solidarietà sociale». Il governo insiste su un punto: «La politica del rigore si dovrà sposare con politiche di sviluppo». E uno dei nodi indicati dal governatore è l'accesso al credito, «uno degli scippi più gravi». «I siciliani risparmiano - sottolinea Crocetta - ma poi hanno difficoltà enormi per avere credito, su questo interverremo con la programmazione dei fondi Ue». Impulso sarà dato anche al turismo e all'agroalimentare di tipo biologico, settori, sostiene, «che sono avviati verso un trend positivo, segno che le nostre eccellenze possono decollare». Altro tema caldo, per Crocetta, è quello dei trasporti. «Un tedesco da Berlino raggiunge in poche ore la riviera romagnola - dice - mentre da Milano e da Roma per raggiungere la Sicilia ci sono costi esorbitanti. E lo stesso vale per il trasporto delle merci»