Lunedì 23 Dicembre 2024

Riforma delle aziende partecipate in Sicilia, Crocetta frena il piano di Baccei

PALERMO. Equitalia al posto di Riscossione Sicilia, la fusione fra Seus e un ramo della Sas e il ridimensionamento del ruolo di Sicilia e Servizi: cambia ancora il piano di riforma delle società partecipate. L’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, ci sta lavorando in questi giorni. Ma le prime anticipazioni non convincono Crocetta che blocca subito il piano e ribadisce di essere impegnato a sua volta a Palazzo d’Orleans nell’elaborazione della Finanziaria. L’idea iniziale di tenere in vita 11 delle attuali 34 società regionali è già superata, almeno in via Notarbartolo. Nella bozza che Baccei aveva consegnato a Crocetta prima della pausa natalizia si prevedeva di tenere in vita Irfis, Parco scientifico e tecnologico, Mercati agroalimentari, Terme di Sciacca e Acireale, Seus 118, Sicilia e Servizi, Sas, Ast e Siciliacque. L’undicesima società doveva essere Riscossione Sicilia. Ma proprio quest’ultima, il 31 dicembre, ha subito un terremoto che ne ha messo in discussione il futuro: si sono dimessi i vertici, denunciando una situazione debitoria che lascia intravedere perfino l’ipotesi di un fallimento. Da qui Baccei è partito per rilanciare una sua vecchia idea, il trasferimento delle competenze sulla riscossione dei tributi a Equitalia (incubo degli imprenditori). La Regione si allineerebbe al quadro nazionale rinunciando all’autonomia in questo settore. Ed è proprio questo che non piace al presidente: «Il passaggio a Equitalia non è all’ordine del giorno. Le altre Regioni ci invidiano la possibilità di avere una nostra società di riscossione. Non capisco perchè dovremmo rinunciarci». L'ARTICOLO COMPLETO NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA

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