ROMA. "Quest'anno vinceremo lo scudetto, sono sicuro". A metà ottobre, con alle spalle appena sei giornate di campionato, Rudi Garcia si sbilancia come non mai e annuncia che il primo giugno il tricolore verrà scucito dalle maglie della Juventus per finire su quelle della sua Roma. E a regalargli questa certezza, spiega il tecnico francese, è stata proprio la gara persa a Torino contro i bianconeri. "Mi ha fatto capire che ho una squadra fortissima, che siamo più forti di loro, e lo dimostreremo in campo" sottolinea alla vigilia dell'anticipo dell'Olimpico col Chievo. "Perché sono arrivato a dire che la Roma vincerà lo scudetto? Ho le mie ragioni" risponde, senza però svelare il motivo che lo ha spinto a un monologo di quattro minuti e mezzo col quale è tornato su quanto accaduto allo Juventus Stadium, dentro e fuori dal campo. "Per me è stato tutto il contrario di una sconfitta, abbiamo dimostrato di essere forti, abbiamo segnato due gol e ne potevamo fare altrettanti. Sono fiero dei miei giocatori, abbiamo dimostrato non solo forza ma anche personalità" le parole di Garcia, prima di attaccare il comportamento tenuto da alcuni tifosi bianconeri: "Sulla Juve voglio dire una cosa sola: è stata una vergogna l'accoglienza che abbiamo ricevuto in tribuna e verso la panchina, quello che abbiamo vissuto è inaccettabile". Così come ritiene ingiuste le critiche piovute addosso a Totti in seguito allo sfogo a caldo del n.10 dopo il ko di Torino: "Quando il capitano parla deve essere rispettato perché è un grande uomo e un grande del calcio. Ha dei valori forti, belli, che sono quelli del calcio e penso che ha avuto questo sentimento di giustizia legittimo dopo la partita perché i suoi valori sono stati traditi". A tradire Rocchi, invece, secondo Garcia è stata l'eccessiva pressione del confronto diretto: "Ho rivisto la partita e tutto il mondo, non solo quello del calcio italiano, ha visto le immagini che parlano da sole. La cosa che mi ha colpito è che anche i migliori arbitri italiani possono soffrire della pressione di una gara del genere tra due squadre forti e di alto livello. La Roma però ha personalità ed è capace anche di superare tutti...no, non tutti, diciamo un po' degli episodi di una gara". Il problema della Roma, adesso, sarà quello di mostrarsi all'altezza della previsione del suo tecnico, che ammette: "Dopo quello che ho detto conta solo una cosa, vincere domani. Sono molto preoccupato della gara col Chievo perché arriva tra questo casino mediatico con la Juve e prima di una gara prestigiosa di Champions (col Bayern Monaco, ndr). Ma se vogliamo lo scudetto bisogna vincere domani, sabato prossimo, e la gara dopo ancora. Questo atteggiamento lo dobbiamo avere per tutta la stagione". "Se la mia determinazione è la stessa dei giocatori? Sì, io sono solo la giuda, il capo del branco, ma i lupi sono loro - aggiunge Garcia -. Quando giocano non devono solo avere la consapevolezza della loro forza, ma la devono mostrare in campo. Deve essere così quest'anno". Col Chievo, però, saranno ancora tanti gli assenti in rosa. Oltre allo squalificato Manolas, mancheranno gli indisponibili Balzaretti, Borriello, Castan, Keita, Iturbe e Strootman. De Rossi poi, nonostante la convocazione, sarà tenuto a riposo in vista dell'impegno col Bayern. Al suo posto ci sarà Paredes, elogiato da Garcia: "E' pronto, migliora ogni giorno. Può dimostrare la sua importanza nella nostra rosa". Per vincere lo scudetto, d'altronde, ci sarà bisogno di tutti.