PALERMO. Anche per i giovani precari si accende la speranza di stipulare un mutuo per l'acquisto di una casa, grazie a un fondo di garanzia che lo Stato destinerà agli under35, coppie o persone single con figli; ma "Meglio non creare false speranze: sarà operativo non prima del 2015" dice Giovanni Chelo, presidente dell'Abi Sicilia.
La misura "Fondo di garanzia prima casa", pubblicata qualche giorno fa nella Gazzetta ufficiale, è ritenuta una "boccata d'ossigeno" per il sistema bancario italiano, ma soprattutto per i giovani, che, "a causa di un reddito basso con difficoltà riescono ad accedere ai mutui per l'acquisto di un immobile".
Il problema principale per le giovani coppie è la garanzia: pur avendo un reddito, infatti, esso è minimo e definito da contratti di lavoro precari e non sempre sicuri. "In questo caso - precisa Chelo - la garanzia è fornita dallo Stato, dunque a essere tutelati sono sia i giovani, che hanno possibilità di accedere ai mutui, ma anche le banche". Il fondo, che prevede circa 600 milioni di euro per tre anni (dal 2014 al 2016) di fatto sembra essere stato ben accolto dagli operatori bancari. "Una norma finalmente dettata da poche regole, chiare e precise - commenta il presidente di Abi Sicilia -, e per questo è stata recepita già positivamente dalle banche, anche se saranno queste ultime a decidere di prendere parte al fondo, ci aspettiamo comunque un'adesione massiccia. Non sembrano esserci molte difficoltà nè paletti".
La misura nello specifico prevede, oltre alla giovane età del mutuatario, anche alcune regole: la garanzia statale coprirà fino al 50% del prestito, che non dovrà superare i 250 mila euro, e solo per le prime abitazioni, cioè di fatto quelle in cui i richiedenti andranno ad abitare.
La gestione del fondo sarà affidata a Consap mentre i prestiti saranno erogati grazie a un protocollo ancora in via di definizione fra Tesoro e Abi: "Che contiamo sarà predisposto già fra massimo 20 giorni" anticipa Giovanni Chelo.
"Una volta definito il protocollo e tutte le procedure burocratiche, tra cui quelle di accesso al Fondo, che saranno probabilmente telematiche e dunque celeri - conclude il presidente di Abi Sicilia -, ipotizziamo l'accensione dei primi mutui non prima del 2015".
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