SAN CATALDO. Durante i giorni scorsi il consiglio comunale ha approvato la nuova tassa Tasi, per il conferimento, smaltimento rifiuti e l'erogazione di servizi utili alla cittadinanza. L'aliquota che è stata applicata sarebbe la massima consentita dalla legge e scatta la protesta di associazioni datoriali e di difesa dei consumatori. Secondo alcune associazioni datoriali come Conferecenti, infatti sarebbe assurdo gravare la cittadinanza di una nuova imposta, che costerà cara alle famiglie sancataldesi, le quali "attanagliate" dalla crisi galoppante, dovrebbero pagare una tassa di rifiuti e servizi, tra le più care nella penisola. Un problema che si sarebbe potuto evitare se si fosse discusso con le associazioni di difesa dei consumatori e con quelle che curano gli interessi della piccola e media impresa. Invece è stato votata la nuova tassa senza consultare i sindacati e le associazioni di categoria. "Non è giusto che il cittadino sia la valvola di sfogo, per le carenze di fondi, che da tempo affliggono le casse di palazzo delle "Spighe" - dice il direttore di Confesersenti, Michele Giarratano - applicare l'aliquota massima per il pagamento della Tasi colpisce, soprattutto le famiglie a basso reddito, pensionati in prima linea. Mi chiedo come mai, i consiglieri di maggioranza e soprattutto quelli di opposizione, abbiano potuto votare l'applicazione dell'aliquota Tasi, senza tener conto delle esigenze dei sancataldesi. Un grave errore quello perpetrato dai consiglieri comunali i quali dovranno rendere conto ai loro elettori della grave decisione presa. È mancata la concertazione tra le associazioni datoriali e quelle per la difesa dei consumatori, nonostante questa amministrazione abbia fatto della "democrazia partecipata" il suo simbolo.La vera democrazia partecipata, tiene conto dei sindacati delle associazioni e dei cittadini per discuterne prima e cercare di non gravare sulle tasche dei contribuenti. Purtroppo anche in questo caso ritroviamo di fronte a decisione prese all'interno di palazzo delle "Spighe" - conclude il direttore di Confesercenti - all'insaputa dei sancataldesi i quali saranno costretti a pagare delle ingenti somme per un servizio di rimozione e conferimento rifiuti che non sarà diverso da quello dell’Ato".