PALERMO. I carabinieri hanno denunciato tre tombaroli della provincia di Agrigento scoperti con tanto di metal detector nell'area archeologica di Prizzi in contrada Marfarina. I tre di 33 anni, originario dell'agrigentino ma residente in Svizzera e 47 anni e 50 anni, quest'ultimi due di Favara, altre volte sono stati beccati dai carabinieri mentre cercavano di razziare beni archeologici in giro per la Sicilia. La zona prescelta è archeologicamente molto interessante. Nella zona di Prizzi ci sarebbero importanti insediamenti di età alto ellenistica. Uno dei tre ha raccontato ai militari che il metal detector glielo aveva regalato la moglie. I.Ma.
COSA PREVEDE LA LEGGE. Il Nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio" (D. Lgs. n. 42/2004) sancisce che tutto ciò che viene rinvenuto nel sottosuolo è proprietà dello Stato e che nessuno può effettuare ricerche archeologiche senza l'autorizzazione della Sovrintendenza. Pertanto qualora vengano effettuati scavi illeciti, ciò che viene ritrovato, per legge è considerato provento di furto in danno dello Stato ed il responsabile subisce le pene previste per quel tipo di reato.