GELA. Non ci sarebbe alcun tentativo di infiltrazione mafiosa in atto a carico della società "Sicurezza Ambiente Spa" di Roma, una delle più grandi aziende italiane che operano, per conto di enti e istituzioni locali, nel settore del ripristino delle condizioni di sicurezza stradale dopo il verificarsi di incidenti.
Lo precisa la stessa azienda nei confronti della quale il comune di Gela ha disposto, come riportato ieri sera, la decadenza dall'aggiudicazione del servizio nel territorio gelese per un'informativa antimafia sfavorevole, giunta dalla prefettura di Caltanissetta.
L'azienda romana, dal canto suo, pur ammettendo di essere stata "destinataria di un provvedimento di interdittiva antimafia" nello scorso mese di marzo, con conseguente risoluzione del contratto di appalto nel comune di Salerno, spiega che la motivazione riguarda "una vicenda del tutto estranea all'attività di Sicurezza e Ambiente, riguardante uno dei sindaci supplenti della società", mai in funzione operativa.
Peraltro, l'atto interdittivo emesso dalla Prefettura di Roma e la revoca dell'appalto del comune di Salerno sono stati impugnati subito dall'azienda davanti alla sezione di Salerno del Tar Campania, che ha accolto il ricorso, sospendendo i provvedimenti. "La prefettura di Roma in data 18 luglio 2014 - riferisce l'ufficio legale della società - ha comunicato di aver provveduto ad aggiornare i dati in suo possesso ad esito delle indagini effettuate dagli organi di polizia, riconoscendo l'assoluta regolarità di Sicurezza e Ambiente in ordine alla normativa antimafia". Dopo l'ordinanza del Tar, quattro comuni che avevano revocato gli appalti hanno annullato la loro decisione. Lo stesso si attendono ora dalla città di Gela alla quale è stata inviata apposita richiesta.