SERRADIFALCO. Il sindaco dimostra di avere pagato e i netturbini riprendono la raccolta dei rifiuti ferma da un giorno. È quanto accaduto ieri a Serradifalco. Dove i bidoni della spazzatura non erano svuotati da due giorni. E dove il servizio è stato ripristinato, intorno alle ore 13, con un doppio turno di lavoro. Per recuperare quello perso il giorno precedente.
Alla base di tutto il mancato pagamento di ben cinque mensilità da parte dell’Ato ambiente Cl1, cui dipende la dozzina di netturbini che ha incrociato le braccia. Secondo la società d’ambito, però, il ritardato pagamento degli stipendi sarebbe legare al mancato versamento delle quote spettante ai comuni che ne fanno parte. Compreso quello di Serradifalco. Alla base di tutto, però, come ha spiegato il sindaco Giuseppe Maria Dacquì, incontrando gli scioperanti, ci sarebbe un intoppo. Che ha chiarito: «Il comune ha prima versato, nel mese di luglio, 50 mila euro all’Ato, che fanno seguito ai più di 100 mila di maggio, e subito dopo bloccato il trasferimento di questi ultimi fondi per evitare che finissero intrappolate nel pignoramento che, nel frattempo, stava subendola società d’ambito. Riattivare il versamento quando il conto corrente dell’Ato, giorni dopo, è stato sbloccato, però, comportava una procedura abbastanza lunga. Motivo per cui lo scorso pomeriggio di mercoledì è stato eseguito un nuovo versamento dello stesso importo».
Nella speranza che al più presto ricevano le mensilità arretrate, i netturbini nella tarda mattinata di ieri hanno ripreso il servizio. Mostrando ancora grande senso di responsabilità, nell’evitare che, in un periodo di caldo torrido come quello attuale, i rifiuti rimanessero nei cassonetti per altro tempo.
Caricamento commenti
Commenta la notizia