CALTANISSETTA. Una petizione popolare promossa da un gruppo di caterinesi chiede che si trovi al più presto una via di transito alternativa a quella del ponte “Cinque archi”, chiuso al traffico da qualche mese, per via di lavori di manutenzione che potrebbero protrarsi ancora a lungo. Allo stato attuale l’Anas ha comunicato che la statale 121 “Catanese” rimarrà interdetta fino al primo ottobre, dal chilometro 120,500 al chilometro 125,900, proprio a causa della proroga della chiusura del ponte. Da qui la preoccupazione di alcuni caterinesi, che hanno messo nero su bianco una richiesta di risoluzione immediata del problema, indirizzata all’Anas, alla direzione della Sais autolinee S.p.a., all’assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, alle prefetture di Enna e di Caltanissetta e anche ai sindaci di Santa Caterina e di Villarosa, comune in provincia di Enna. Già, perché ciò che più preoccupa i relatori della petizione è la difficoltà, che ormai va avanti da mesi, di raggiungere la cittadina dell’ennese, «con la quale – spiegano nella richiesta - sussistono legami frequenti e solidi. Tante famiglie trovano origine nell’uno o nell’altro paese. Tanti rapporti commerciali si sono instaurati e in tutto ciò il ponte “Cinque archi” ha avuto ed ha un ruolo strategico, in termini di economicità e velocità negli spostamenti. Ma a causa della sua chiusura ora tutto il traffico viene dirottato sull’autostrada A19, sia per chi da Santa Caterina vuole recarsi a Villarosa, sia per chi da Villarosa voglia recarsi a Caltanissetta o a Palermo, con un aggravio di circa 80 chilometri in più e un costo di percorrenza quasi triplicato». Un danno non indifferente per i viaggiatori, costituiti per lo più da lavoratori, studenti e commercianti che giornalmente hanno necessità di raggiungere i due comuni o le città di Caltanissetta ed Enna. E neppure l’ipotizzata apertura di una via d’accesso in prossimità di una stazione di servizio locale risolverebbe, a loro avviso, il problema. Per questo, i promotori della raccolta di firme, propongono di ricorrere a un ponte mobile, che a loro parere potrebbe rappresentare la soluzione più fattibile e immediata per arginare i disagi.
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