CALTANISSETTA. Fronte unico a salvaguardia della Corte d'Appello. Magistratura e mondo forense dopo ben sette mesi di incontri in un documento reso noto ieri ribadiscono la necessità di rafforzare la centralità della Corte D'Appello, evidenziando criticità nel sistema giudiziario distrettuale e le grandi difficoltà d'accesso alla giustizia civile.
Il documento congiunto è firmato dalla sezione nissena dell'Anm, dal consiglio dell'ordine degli avvocati di Caltanissetta, Enna, Nicosia e Gela, dall'organismo unitario avvocato (Oua), dall'associazione nazionale avvocati italiani (Anai), dalla camere penali e civili del distretto e in esso viene annunciato che che gli incontro fra Anm e organismi dell'avvocatura distrettuale riprenderanno dopo la pausa ferragostana «in un'ottica di un sempre maggior dibattito propositivo». Sono stati approfonditi argomenti di interesse comune riguardanti il buon andamento e l'efficienza della giustizia nell'intero distretto penalizzata da diffuse carenze di organico puntualmente denunciate anche in sede di inaugurazione dell'anno giudiziaria.
«Nel convenire - scrivono Anm e Avvocatura - con il valore Giustizia inteso come amministrazione della giurisdizione al servizio di tutti i cittadini e non, si evidenzia la sussistenza di alcune criticità nel sistema giudiziario distrettuale nonchè l'opportunità di rappresentare le stesse in un un documento unitario, al fine di dar voce ad un comune sentire che possa dare luogo ad una interlocuzione diretta con con gli organi competenti e con il Ministro della Giustizia». Ma la battaglia campale era e resta il mantenimento della Corte d'Appello. «Si è convenuto - viene rilevato nel documento congiunto - sulla necessità di rafforzare la centralità, l'assoluta importanza e l'efficienza di tutti gli uffici appartenenti al Distretto della Corte d'Appello, auspicando un ampliamento ulteriore dei territori già appartenenti allo stesso concordando ogni ulteriori iniziativa anche con i vertici della magistratura distrettuale».
Tema caldissimo la giustizia civile il cui «accesso» è penalizzati dai costi elevato. «Circostanze - scrivono Anm e Avvocatura - che impediscono la tutela dei diritti dei cittadini in considerazione anche della grave difficoltà economica in cui si dibatte il nostro territorio».
Infine le carenze che si riscontrano fra gli organici di magistratura e uffici amministrativi. «C'è l'impellente necessità di coprire i posti vacanti - viene evidenziato nel documento - evitando altresì lunghi periodi di persistente scopertura anche di ruoli direttivi, con conseguente ulteriori necessità di forniture informatiche, di strumenti e risorse che possano consentire il migliore esercizio della giurisdizione, compresa la fornitura della consolle per ogni magistrato addetto alla trattazione delle cause civile e di lavoro». È stato anche il nodo legato all'opportunità di ricorrere alla magistratura onoraria solo con funzione di supplenza a quella togata ma nel documento viene auspicata una rivisitazione delle competenze.