NISCEMI. Un decisivo passo verso l'uscita del Comune di Niscemi dalla provincia di Caltanissetta finalmente è stato compiuto. Il consiglio comunale nella seduta di giovedì sera ha votato all'unanimità l'adesione al Libero Consorzio Catanese. I sedici consiglieri presenti all'adunanza (solo 4 gli assenti per motivi personali), rappresentanti dei gruppi politici di cui si compone l'assemblea, hanno votato compatti, scegliendo la stessa via per la quale già si sono espressi favorevolmente i comuni di Gela e di Piazza Armerina. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Francesco la Rosa, che ha definito la decisione del civico consesso conforme al desiderio della popolazione niscemese che da tempo aspira a distaccarsi dalla provincia di Caltanissetta, alla quale non si sente legata da interessi economici e culturali. Anche il Partito Democratico, per bocca del segretario Enzo Salvo e del presidente Francesco Di Dio, "esprime viva soddisfazione per la delibera del Consiglio Comunale con cui si sancisce l'adesione del nostro Comune al Libero Consorzio di Comuni di Catania".
"Durante il dibattito - prosegue la nota del Pd - si sono registrati numerosi interventi dei consiglieri che, senza alcun dubbio o timore, hanno scelto il futuro della nostra città legandola favorevolmente al progetto di nascita del Libero Consorzio Catanese. Il Comune di Niscemi, per la sua posizione logistica in questo nuovo contesto, si trova a poca distanza dai territori di Gela e di Caltagirone, per cui ha le condizioni favorevoli per conquistarsi un ruolo di centralità politica ed economica". Ora che consiglio comunale si è espresso favorevolmente per il distacco dalla vecchia provincia nissena e il passaggio al nuovo libero consorzio del Catanese, resta l'ultimo passo da fare: il referendum confermativo di quanto deliberato dall'organo consiliare. "Spetta ora - spiega Luigi Licata, presidente del consiglio - all'amministrazione comunale indire il referendum popolare, che a norma di legge dovrà tenersi entro i prossimi 60 giorni ma comunque non oltre il 28 settembre. Trattandosi di un referendum confermativo e non consultivo, non c'è lo spauracchio del quorum del 50 più uno per cento dei votanti". Da diversi decenni ormai la città di Niscemi ha manifestato la sua tendenza centrifuga.
Già il consiglio comunale negli anni passati si era espresso favorevolmente alla "secessione" dalla provincia di Caltanissetta, votando all'unanimità la propria adesione all'allora costituenda provincia del Calatino e, successivamente, alla costituende provincia del Golfo. Ma entrambi questi progetti fallirono. Ora comunque si riapre un'occasione "storica" di far parte di un consorzio di comuni con cui Niscemi ha continuità non solo territoriale ma anche economica e culturale. Un'opportunità che nessuno vuol lasciare cadere nel vuoto.