SERRADIFALCO. L’unica risposta ottenuta nella precedente segnalazione sarebbe stata «un silenzio assoluto, da parte di chi qualcosa avrebbe dovuto e potuto intraprendere e non l’ha fatto», ma Michele Territo non demorde e indica due presunte nuove anomalie politico-burocratiche della Regione nei confronti del Comune. La mancata nomina del commissario straordinario in sostituzione del decaduto consiglio comunale. Cui farebbe da contraltare, la designazione, invece, di un commissario ad acta per la sola nomina del revisore dei conti. Anche questa nuova segnalazione, l’ex sindaco e presidente del consiglio comunale decaduto l’ha inviata alla Prefettura di Caltanissetta, all’Assessorato regionale Autonomie locali, alla Procura e alla Sezione controllo della Corte dei Conti. Ai quali chiede «che cosa aspetta ancora l’Assessorato regionale autonomie locali a nominare il Commissario straordinario in sostituzione del decaduto consiglio comunale». Nella considerazione che l’organo deliberativo del comune «non c’è più dallo scorso 22 aprile». Secondo Territo, «invece di adempiere a un preciso dovere nell’interesse dei cittadini, l’assessorato regionale competente il 17 luglio ha nominato un commissario ad acta con il compito specifico di nominare il nuovo revisore dei conti». Per l’ex sindaco, però, il consiglio comunale non avrebbe omesso nessun atto, «poiché decaduto prima della data, il 18 luglio, di adozione del provvedimento». Il tutto, sempre secondo Territo, «mentre l’assessorato regionale omette, dopo tanto tempo, la nomina di un commissario straordinario che avrebbe potuto benissimo provvedere in merito».
Dal Dipartimento Autonomie locali, però, precisano che l’ufficio, lo scorso 17 luglio, avrebbe trasmesso l’atto di nomina al Presidente della Regione, cui compete l’individuazione del commissario straordinario. E che solo allora potrà essere emanato il decreto di nomina. Da parte sua, il sindaco di Serradifalco Giuseppe Maria Dacquì dichiara: «L’ordinamento enti locali prevede la nomina di un commissario ad acta, qualora, nelle more della designazione di quello straordinario, vi siano adempimenti di legge inderogabili. Come, nel caso di Serradifalco, la nomina del revisore unico che esprima l’obbligatorio parere sui bilanci comunali. E ciò sia quando il consiglio comunale è inattivo, sia quando esso non esiste più».
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