SAN CATALDO. Entro fine agosto, verranno ultimati i lavori per l’installazione di 50 telecamere, per la videosorveglianza, in diversi punti ed edifici pubblici, quali immobili comunali, piazze, giardinetti e nelle zone d’ingresso della città. Dopo una riunione operativa tenutasi nei giorni scorsi tra i tecnici comunali e quelli della Enel Sole per la fornitura di punti per l’alimentazione elettrica dell’impianto di sorveglianza telematica, i lavori da parte degli operai della ditta «Seti» di Salerno, che si è aggiudicata la gara d’appalto, sono ripartiti con grande slancio. Il progetto è finanziato nell’ambito del Programma operativo nazionale di sicurezza 2007/2013 del Ministero degli Interni, che prevede l’impianto di sistemi di videosorveglianza nelle città, al fine di scoraggiare atti vandalici, furti e rapine. Una volta installate, le telecamere saranno collegate in rete ad un centro di controllo al comando della polizia municipale che monitorerà l’intero territorio cittadino. Nonostante la rapidità dell’Ufficio tecnico comunale, nello stilare il progetto e nel bandire la gara d’appalto, i responsabili del progetto a Roma hanno vagliato con cura ogni documento inviato da San Cataldo alla Capitale. I lavori dovevano partire lo scorso anno ma l’iter burocratico ed i controlli minuziosi, hanno fatto slittare la realizzazione dell’impianto di videosorveglianza. Dopo che tutta la documentazione è stata vagliata minuziosamente dai responsabili del Ministero dell’Interno, finalmente è stato emanato il decreto di finanziamento corrispondente a circa 350 mila euro. I lavori sono stati consegnati alla ditta aggiudicataria in maggio e proseguono in maniera spedita.
«Entro fine agosto l’impianto dovrebbe entrare in funzione - dice il responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale Paolo Iannello - nonostante abbiamo riscontrato alcune difficoltà, i lavori procedono alacremente. Le piazze i giardinetti, i monumenti e gli edifici di prestigio saranno tutelati da 50 "occhi elettronici", che serviranno da deterrente contro i vandali che in passato hanno devastato impuniti giardinetti pubblici ed imbrattato di vernice monumenti importanti».