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L'Eni rimarrà a Gela

GELA. Si apre uno spiraglio per la vertenza sulla Raffineria di Gela. "L'Eni rimarrà a Gela. Il disimpegno era stato ipotizzato quando dal ministero tardava ad arrivare l’autorizzazione integrata ambientale. Ora che la certificazione Aia è stata rilasciata, l’azienda ha cambiato i suoi programmi e pensa di rimettere in marcia la raffineria nonché di investire oltre due miliardi di euro per costruire nuovi impianti e diversificare le produzioni”. E’ quanto ha affermato, l’imprenditore gelese Carmelo Turco, appena nominato appena due giorni fa, da Confindustria, delegato regionale per i rapporti con le aziende dei comparti di raffinazione e petrolchimica di Confindustria Sicilia.


Intanto oggi, siederanno attorno ad un tavolo, al ministero per lo Sviluppo Economico, oltre ai rappresentanti del Governo nazionale, il presidente della Regione Rosario Crocetta, l’Eni, i sindacati e il Comune di Gela.  Nel corso del vertice, l’Eni illustrerà il suo piano industriale. Al termine del vertice dovrebbe emergere un quadro più chiaro sul futuro della Raffineria di Gela e degli altri siti industriali d'Italia.

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