CALTANISSETTA. C'è la crisi e c'è l'impossibilità, anche per i proprietari, di affittare locali da adibire ad attività commerciali. Anche gli enti pubblici che praticano prezzi "politici" oggi come non mai trovano evidenti difficoltà a trovare acquirenti per garage o comunque locali a pianoterra da tempo sfitti. La crisi morde. E fra gli enti pubblici proprietari di diversi immobili spicca ovviamente lo Iacp costretto adesso a rivedere canoni d'affitto con la previsione di sostanziosi abbattimenti per chi vorrà intraprendere attività economiche. «La situazione purtroppo è quella che è - ha dichiarato l'architetto Calogero Punturo, direttore generale dell'ente e, a scavalco, anche di quello di Catania - la crisi è sotto gli occhi di tutti e ce ne accorgiamo ogni giorno che passa. Commercianti che arrancano e riescono a pagare i canoni d'affitto con difficoltà e con ritardo e noi in questa ottica cercheremo di dare una mano d'aiuto sia a chi ha un'attività ce l'ha sia a chi vuole avviarne di nuove. Stiamo studiando formule incentivanti». L'Istituto Case Popolari si appresta a pubblicare un bando per l'affitto di locali commerciali, in città e in provincia, dove è previsto un abbattimento del quindici per cento degli affitti praticati fin qui. E di locali da affittare lo Iacp ne possiede parecchi anche se il mercato immobiliare in questo particolare periodo sembra attraversare un periodo di stasi. E segnano decisamente il passo anche le attività commerciali con tanti piccoli negozi, di abbigliamento e del settore alimentare, che stanno chiudendo inesorabilmente e nel più assoluto silenzio provocando la quasi deserticazione del centro storico. Il commercio ha il fiato corto e se ne stanno accorgendo i commercianti per i quali l'effetto saldi è svanito a pochi giorni dall'avvio dello stagione. L'Istituto Case Popolari ormai è diventato l'interlocutore privilegiato per operatori economici e soprattutto per famiglie ormai, pure loro, impossibilitate ad onorare i canoni mensili con l'ente. La situazione si è fatta davvero pesante e lo ha detto a chiare lettere l'architetto Punturo: «Le punte di morosità hanno ormai raggiunto il 35 per cento». L'esercito di chi non paga mensilmente i canoni (da un minimo di 84 euro ad un massimo di 160 euro) si sta ingrossando col passar dei giorni raggiungendo vette impensabili soprattutto nel capoluogo e a Gela e poi in altri comuni più piccoli. Lo Iacp ha fatto quattro conti arrivando alla conclusione che all'appello mancano tre milioni di euro. «La nostra opera di sensibilizzazione - ha aggiunto Punturo - è incessante e non possiamo fare altro. Parlare di sfratti in un simile contesto economico significherebbe provocare proteste e quant'altro e stiamo cercando di aiutare i morosi rateizzando al massimo gli importi pregressi. Debbo rilevare che le uniche entrate dello Iacp sono rappresentate dai canoni degli alloggi popolari sparsi in questa provincia. Noi viviamo di questo e non godiamo di altri supporti economici. Ci accorgiamo però che la situazione reddituale di centinaia di famiglie è decisamente critica».
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