SERRADIFALCO. Costerà più di un milione l'anno il servizio di nettezza urbana. E assicurerà la tutela dei posti di lavoro ai lavoratori già in servizio. Circa una dozzina in tutto, tra personale di ruolo e precari. E' quanto prevede, fra l'altro, il "Piano d'intervento", redatto dal tecnico di fiducia incaricato, scelto dalla giunta comunale per affidare a un operatore esterno il servizio di nettezza urbana. Secondo l'organo esecutivo, presieduto dal sindaco Giuseppe Maria Dacquì, tale soluzione costituirebbe quella "più funzionale tenuto conto del fabbisogno dei mezzi previsti nel piano economico-finanziario e delle attuali dotazioni". Ai mezzi dell'ex Ato Cl1 (la società d'ambito in liquidazione che oggi gestisce il servizio dei rifiuti), infatti, ne dovranno essere aggiunti di nuovi. E a fornirli dovrebbe essere la ditta che si assicurerà il bando di appalto che il comune emanerà in seguito. L'opzione, fatta propria dalla giunta, prevede poi l'avvio del sistema "porta a porta". E, in tale prospettiva, l'utilizzo del centro comunale di raccolta di contrada Mintina. Oltre a spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani.La soluzione scelta dalla giunta, è una delle quattro ipotesi previste nel programma economico inserito nel piano d'intervento redatto dall'ingegner-architetto Giuseppe Lumera incaricato dal comune. Le altre prevedono l'esecuzione del servizio di nettezza urbana "in house" (con una municipalizzata) o in appalto ad operatore esterno. La prima prevede una spesa annua di 922.221,26 euro; la seconda di 1.141.694,22. In entrambi i casi utilizzando mezzi tutti nuovi. Una terza opzione, invece, prevede una spesa annua di 892.532,75 euro, sempre attraverso l'esecuzione del servizio "in house", ma con mezzi in parte nuovi ed in parte dell'ex Ato Ambiente Cl1. Spiega il sindaco Giuseppe Maria Dacquì: "L'esperienza delle municipalizzate in Sicilia è stata negativa e ha dato risultati pessimi. Prova ne è l'Ato Cl1. Il costo annuo anno di 1.104.583,57, previsto nell'ipotesi scelta dalla giunta, potrebbe abbattersi a seguito dell'eventuale ribasso (a livello nazionale mediamente pari al 10%) che offrirebbero le ditte partecipanti al bando".