CALTANISSETTA. La spoliazione del cimitero Angeli non conosce battute d'arresto. Prosegue anzi imperterrita con i furti di arredi funerari, tutti in rame, che si erano salvati dalle precedenti ondate ladresche. Adesso altri colpi nelle parte vecchia del camposanto dove antichi vasetti dell'ormai prezioso metallo abbelliscono loculi altrettanti antichi, alcuni centenari. Ieri altra gente è andata a lamentarsi negli uffici del cimitero dopo aver constatato la sparizione di questi oggetti diventati nell'arco di pochi anni il bersaglio più appetibile in un'area dove da asportare resta poco o nulla. Ad agire, stante alla ripetitività dei colpi, sconosciuti che conoscono benissimo ogni angolo anche il più recondito del camposanto, capaci comunque di scegliere i momenti più propizi per rubare e "spogliare" le lapidi. Il modus operandi è sempre lo stesso, ormai ampiamente collaudato: gli oggetti vengono sradicati e portati via da gente che utilizza - come si presume - le vie d'uscita prospicienti via Castello di Pietrarossa. Di vasetti in rame al cimitero ormai ne sono rimasti pochissimi prevalentemente concentrati nella zona centrale al punto che il direttore Vito Di Palma tempo addietro: «Non venite più al cimitero perché non è rimasto nulla da trafugare». Quasi un appello caduto nel vuoto. Gli ignoti a quanto sembra non intendono fermarsi. E lo dimostra la sorte toccata ai vasetti superstiti ormai padroni assoluti del campo. E come sempre avviene in caso del genere qualcuno ha ripreso ad invocare l'installazione di apparecchiature elettroniche nei punti più a rischio del camposanto, ovvero i tre cancelli laterali prospicienti via Castello di Pietrarossa una zona scarsamente illuminata e per niente percorsa dalle auto dopo l'imbrunire. Sarebbe il rimedio ideale per incastrare i ladruncoli che stanno facendo scempio di materiale in rame (grondaie e vasetti). Un progetto probabilmente troppo oneroso per la casse del Comune che sta, al contrario, provvedendo a collocare telecamere in altri punti sensibili della città, mentre laggiù l'azione ignobile di gente senza cuore va avanti nel disinteresse più totale.