SAN CATALDO. Approderà all’ufficio provinciale del Lavoro, mercoledì 30, la vertenza delle 28 lavoratrici della mensa scolastica, che ancora attendono gli stipendi di aprile e maggio. La Cisl, rappresentata dal segretario cittadino Giuseppe Mastrosimone e dal segretario provinciale della Fisacat, Angelo Gallo, ha deciso di convocare i vertici della ditta «Glicine» di Termini Imerese che gestisce il servizio, davanti ai funzionari dell’ufficio provinciale del Lavoro, per capire come e quando le operatrici percepiranno gli emolumenti arretrati e discutere dell’aumento del monte ore. Inoltre i sindacalisti chiederanno cosa intende fare il consorzio, per evitare che durante l’estate le operatrici, restino senza un euro visto che al contrario degli anni passati, non possono essere licenziate e di conseguenza non possono accedere all’indennità di disoccupazione. Durante le scorse settimane i responsabili della «Glicine» avevano addebitato i mancati pagamenti alla mancanza di liquidità del Comune. Il sindacato ora chiederà l’anticipo delle somme.
«I vertici della ”Glicine”, qualche mese fa - dicono i due sindacalisti - hanno firmato un accordo con il sindacato, nel quale si impegnavano a liquidare lo stipendio delle lavoratrici ogni 20 del mese. Accordo che non è stato rispettato e le nostre associate sono ormai allo stremo, visto il protrarsi dei ritardi. Inoltre dopo numerosi solleciti ed una richiesta di incontro ufficiale i responsabili della ditta non si sono presentati. Non è giusto che le lavoratrici della mensa paghino la cattiva organizzazione altrui, ricordiamo che sono donne che lavorano per sfamare i nostri bambini, non possono restare senza soldi per due mesi, devono essere pagate in tempi brevi. Per tale motivo abbiamo avviato le procedure vertenziali. Bisogna far capire a chi vuole gestire i servizi nel nostro territorio, che se si vuole fare impresa, bisogna anticipare le somme necessarie al pagamento degli stipendi - concludono i sindacalisti - senza attendere il pagamento del Comune o il sollecito delle sigle sindacali». Ieri non è stato possibile sentire i responsabili della «Glicine» per una replica.
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