MUSSOMELI. La Cgil «dà il benvenuto» alla neo direttrice dell’Azienda sanitaria provinciale Ida Grossi e lo fa alla propria maniera: denunciando i gap del presidio sanitario mussomelese, i problemi al suo interno, le carenze di personale ed i guasti ai macchinari. Lillo Polito e Giuseppe Butticè, e con essi il segretario della Camera del lavoro Salvatore Cardinale, partono proprio dalla segnalazione del malfunzionamento di un apparecchio vitale quanto necessario, cioè la Tac, per una disamina sulle insufficienze rilevate nel nosocomio. «Oramai- dicono i rappresentanti sindacali- i guasti alla Tac sono continui e frequenti. L’ultimo si è verificato un mese fa. Bisogna dire basta e chiedere immediatamente la sua sostituzione. La neo direttrice Ida Grossi, tra i suoi primi provvedimenti, dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di cambiare il macchinario, oramai obsoleto, vecchio più di dieci anni. È una vecchia 500 a confronto delle Ferrari che attualmente si trovano negli altri ospedali». Richiesta simile per l’ecografo. «Anche l’ecografo è obsoleto, cambiarlo oramai è diventato inevitabile».
L’effetto più visibile è la migrazione dei pazienti verso le altre strutture ospedaliere, che per inciso, in una terra come quella del Vallone, significa viaggi su strade sgangherate e per lunghissimi chilometri. «A volte i pazienti sono costretti a sobbarcarsi dei seccanti trasferimenti a bordo delle ambulanze. E dire che potremmo evitare queste inutili afflizioni rimettendo in funzione i macchinari». La Cgil accende i riflettori pure sugli interventi di videolaroscopia, al momento bloccati a causa di problemi personali del chirurgo titolare e che lo tengono lontano dal prestare il suo servizio al Longo. «Anche in questo caso- registrano i tre sindacalisti- i pazienti si ritrovano costretti a migrare verso altre strutture». Infine, altra «croce» che indebolisce l’offerta del presidio, riguarda le falle tra le cosiddette «risorse umane». «Da anni denunciamo la carenza del personale ausiliario con gli operatori obbligati a sacrificare le proprie ferie. Chiediamo quindi l’invio di altro personale». Infine l’appello diretto al nuovo numero uno dell’Azienda, Ida Grossi: «Chiediamo ufficialmente un incontro urgente con il direttore generale per esaminare tutti i problemi che attanagliano l’ospedale».
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