CALTANISSETTA. L’assalto, seppur silente, non è passato inosservato. Anche se forse non nell’immediatezza dei fatti. Ma qualche tempo dopo. Quando è stato scoperto un nutrito gruppo di ”abusivi” che si sarebbe accasato in alloggi che appartengono alle ferrovie dello Stato. Occupando palazzine di contrada Xirbi.
Dieci in tutto, alla fine, gli irregolari che sono finiti nei guai. Prima rimediando la denuncia e poi il rinvio a giudizio. Per un procedimento, al cospetto del giudice Claudio Emanuele Bencivinni, a carico del quarantacinquenne Calogero G., del trentaseienne Vincenzo G., la quarantaquattrenne Maria Grazia G., il quarantasettenne Salvatore C., il quarantaduenne Carmelo C., la quarantenne Maria Rosalia M., la trentaseienne Pamela B., l'ottantunenne Fortunato A., il quarantaduenne Michele M. e la cinquantacinquenne Giuseppina C. (assistiti dagli avvocati Maria Francesca Assennato, Sandro Valenza, Rosaria Sammartino, Antonella Macaluso e Salvatore Alfano). A loro carico la procura ha ipotizzato i reati d’invasione di edifici e deturpamento ed imbrattamento di cose altrui. Tuttavia proprio le stesse Ferrovie, gruppo proprietario degli stabili in questione, si è visto negare l’ammissione nell’istruttoria dibattimentale nelle veste di parte civile.
È a due riprese, a metà gennaio del 2012, che sono scattati i controlli nelle palazzine. E sarebbero stati altri inquilini, su richiesta, ad informare le forze dell’ordine della presenza d’interi nuclei familiari abusivi. In tutto una decina di persone che successivamente sarebbero state identificate. È stata la polfer, in particolare, due anni e mezzo fa a curare le successive verifiche. Che in quei fabbricati di contrada Xirbi scattano con discreta cadenza, perché spesso sono stati meta di abusivi. Ed a volte teatro, anche, di furibonde resse che sono pure culminate in arresti.
Ma questa è un’altra storia. In questo caso, ben diverso, i dieci sono tirati in ballo per l’invasione di quegli appartamenti -un tempo abitati dagli stessi dipendenti dell'ente ferroviario - e per gli ipotetici danni che avrebbero provocato nell’azione stessa. Questo lo scenario complessivo che animerà il dibattimento a carico degli imputati.