GELA. Sono numerose le persone che potrebbero essere iscritte nel registro degli indagati, nell'ambito dell'inchiesta sul grave incidente ferroviario, avvenuto ieri sera sulla tratta Gela-Licata, nel quale tre operai di Rfi sono stati travolti e uccisi dal treno Gela-Caltanissetta, una automotrice diesel, sul quale viaggiavano il macchinista (una donna) e due soli passeggeri, rimasti illesi. Lo ha fatto intendere il procuratore della Repubblica, Lucia Lotti, che, incontrando i cronisti, ha elencato i complessi adempimenti da svolgere, i numerosi ruoli e competenze da accertare, le responsabilità individuali e di gruppo, ai vari
livelli. La procura intende accertare se la presenza dei tre operai, Vincenzo Riccobono, Antonio La Porta e Luigi Gazziano, in servizio nei lavori di manutenzione, fosse segnalata con la dovuta e necessaria evidenza, secondo il piano di sicurezza aziendale. È stato confermato che la procura indaga per omicidio colposo plurimo. I cadaveri sono nell'obitorio del cimitero di Gela a disposizione del medico legale, il quale dovrà comunicare ai magistrati inquirenti se per accertare la causa del decesso è necessario procedere all'autopsia. Intanto, il treno è stato portato in nottata a Caltanissetta, dove i tecnici della polizia ferroviaria stanno esaminando la registrazione della scatola nera.
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