GELA. Uno sciopero generale nazionale dei lavoratori dell'energia nei siti Eni italiani sarà proclamato da Cgil, Cisl e Uil a sostegno della «vertenza Gela» per confermare la linea dura del sindacato contro la decisione aziendale di chiudere la raffineria e cancellare i previsti 700 milioni di investimento. La decisione, concordata con le altre sigle sindacali, è stata comunicata nell'attivo delle Rsu aderenti alla Filctem-Cgil, a Gela, che si è svolto con la partecipazione del segretario nazionale, Emilio Miceli.
"Non possono venire a dirci - ha detto Miceli - che è difficile gestire gli impianti di Gela mentre l'Eni non batte ciglio davanti a situazioni di conflitti armati come quelle di Libia, Nigeria o Afghanistan, dove piuttosto si continua a investire denaro». Sulle nuove ipotesi di progetti per la produzione di bio-carburanti e di rigasificatori, «ben vengano le proposte - dicono le Rsu - ma confrontiamoci a impianti in marcia, tenendo conto che prima dell'incendio di marzo al topping-coking, la raffineria gelese era terza in assoluto per riduzione delle perdite economiche».
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