CALTANISSETTA. Minaccia lo sciopero e la denuncia al Prefetto il sindacato Nursind se la situazione relativa al personale e all’organizzazione del pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia non sarà risolta nel più breve tempo possibile. Dopo la denuncia di un disabile nei giorni scorsi, che ha atteso nove ore senza alla fine essere visitato da nessuno, ieri mattina la situazione nel reparto di emergenza non era delle migliori, con ben trenta pazienti in attesa di essere ricoverati nei reparti dove in estate, con gli accorpamenti (è il caso di Pneumologia che al momento è stata dimezzata), trovare un posto diventa ancora più difficile. «Dopo aver letto sul vostro quotidiano della denuncia dell’odissea lunga nove ore al pronto soccorso dell'Ospedale Sant'Elia di un diversamente abile in attesa – dichiara Osvaldo Barba segretario regionale Nursind - e soprattutto dell’apertura di un'inchiesta interna, ho incontrato stamane i vertici dell’ospedale Sant’Elia facendo rilevare le diverse criticità che vanno affrontate nell’immediato senza più tolleranza. Il pronto soccorso del Sant’Elia è sottodimensionato rispetto al personale che ivi presta servizio. Sono indispensabili sia l’attivazione di una terza sala assistenziale che la presenza di un quarto medico di sorveglianza che giri tra i pazienti, “ammucchiati” nella sale di osservazione. L'unità operativa è stata depauperata "di fatto" perché la metà dei medici che vi lavoravano hanno avuto mobilità non liberando la posizione organica. A questo va aggiunto l'insufficienza professionale del triagista che è sintomo di un analogo stato generale in cui il triage viene effettuato in uno sgabuzzino piuttosto che in un vero e proprio ambulatorio infermieristico. La sala d’attesa poi ha dell’impietoso, piccola inadeguata e non accogliente al cui confronto, il campo ospedaliero di Beirut ha più dignità. È stato creato un reparto di Osservazione Breve all’avanguardia per lasciare l’esistente nel più totale abbandono senza la benché minima traccia di miglioria. Ho chiesto incontro ufficiale al direttore sanitario Lorenzo Lupo per affrontare nell’immediato la questione. Sono fiducioso di trovare nella direzione sanitaria il giusto interlocutore. Diversamente daremo vita allo stato di agitazione con relativa denuncia al Prefetto».
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