NISCEMI. Respinta da un consiglio comunale ai limiti del numero legale (presenti solo sette consiglieri su venti) la proposta del gruppo consiliare dell'Italia dei Valori di cambiare la denominazione di Piazza Vittorio Emanuele II (l'agorà di Niscemi) in Piazza No Muos. La decisione del civico consesso ha avuto anche un'appendice, che potrebbe concludersi nelle aule giudiziarie. Al termine della votazione, alla quale è seguito un applauso ironico da parte di alcuni rappresentanti del Comitato No Muos presenti fra il pubblico, il consigliere Giuseppe Giugno (Forza Italia) è intervenuto, chiedendo al presidente della seduta Luigi Gualato di mettere a verbale una sua dichiarazione. In sostanza, il consigliere mostrava ai colleghi in aula tramite il suo cellulare una foto che aveva trovato pubblicata su Facebook, che ritraeva un consiglio comunale pressoché deserto, con una frase a commento che testualmente recitava: «Questa gente decide sulle vostre teste. Good luck». Giugno a conclusione del suo intervento chiedeva al presidente Gualato di segnalare alla Procura della Repubblica il fatto che qualcuno aveva violato il regolamento consiliare, riprendendo senza autorizzazione alcuna da parte della presidenza lo svolgimento dei lavori consiliari. «Ho preso atto - dichiara il presidente Gualato - di quanto richiesto dal consigliere Giugno. Sarà mia cura di trasmettere la richiesta all'ufficio legale del Comune perché si accerti se ci sono gli elementi per interessare del fatto l'autorità giudiziaria». Per quanto concerne la mozione che proponeva di cambiare il nome storico di Piazza Vittorio Emanuele II in Piazza No Muos, si sono espressi contrari sei su sette dei consiglieri presenti (Luigi Gualato, Luigi Virone, Giuseppe Giugno, Giacomo Gagliano, Gianluca Cutrona, Francesco Alesci), mentre favorevole ha votato soltanto Giuseppe Rizzo, uno dei proponenti la mozione. «La nostra città - aveva motivato Rizzo nel presentare la mozione - deve avere una piazza intitolata al NO Muos, per lasciare un segno indelebile al contribuito che i Comitati No Muos istituzionali e non, il Comitato Mamme No Muos, e tutti i cittadini hanno dato, con le loro battaglie e le lotte per tutelare il nostro territorio». Ma gli altri consiglieri - pur dichiarandosi a sostegno delle lotte delle popolazioni del territorio contro l'installazione del contestatissimo sistema di telecomunicazione satellitare in fase avanzata di realizzazione da parte della Marina militare statunitense nella sua base niscemese di contrada Ulmo - hanno rigettato la proposta. «Non possiamo accettare - ha detto Gualato nel suo intervento - che su un tema così delicato, qual è appunto il Muos, si faccia propaganda politica. È fuori luogo cancellare la storia d'Italia per dedicarla ai Comitati No Muos, quando tutta Niscemi si è dimostrata di essere indistintamente No Muos».