SAN CATALDO. Degenera fino a sfociare nel sangue una lite in famiglia nelle campagne sancataldese. Un pensionato ha accoltellato l'ex genero al culmine di un aspro diverbio i cui motivi sono adesso al vaglio degli investigatori. Il feritore, Angelo Giunta, settantunenne, è stato fermato non senza difficoltà quasi nell'immediatezza del fatto e adesso, su disposizione del sostituto procuratore di turno, si trovava in regime di detenzione domiciliare in casa di congiunti. All'uomo vengono addebitati una serie di reati che vanno dalle lesioni all'oltraggio, dalla resistenza a pubblico ufficiale alla detenzione di oggetti (in questo un'arma bianca) atti ad offendere. Il fatto di sangue si è verificato nel tardo pomeriggio di martedì nell'abitazione del pensionato a "Santa Rosalia" contrada fra i territori di San Cataldo e Serradifalco. Cosa sia realmente successo e cosa spinto Giunta ad accoltellare l'ex genero lo potranno stabilire le indagini dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile guidato dal capitano Domenico Dente, intervenuti dopo una segnalazione pervenuta alla centrale operativa dove si faceva un vago riferimento ad un violenti litigio. Al loro arrivo i militari hanno trovato Angelo Giunta in evidente stato di agitazione. Indossava una maglietta di colore bianco strappata in più parti e con evidenti chiazze di sangue. I militari hanno tentato di bloccarlo ma è stato tutto vano. IL pensionato, ormai in preda ad un irrefrenabile moto di rabbia, ha cominciato a sferrare calci e pugni all'indirizzo degli operatori nel tentativo di evitare le perquisizione personale e quindi le manette. Ricondotto, non senza fatica, alla ragione il pensionato è stato trasferito in caserma mentre le indagini hanno permesso di accertare che poco prima nella sua abitazione era scoppiato un furibondo parapiglia con l'ex genero al termine del quale Angelo Giunta impugnando un coltello lo ha colpito ferendolo, in maniera non grave, a braccia e volto. L'ex genero dopo le medicazioni al pronto soccorso è stato dimesso con pochi giorni di prognosi. Il pensionato dopo una breve permanenza in caserma su disposizione del pubblico ministero è stato ammesso, in stato di fermo, agli arresti domiciliari. Il pensionato, nelle prossime ore, sarà sentito dal Gip per l'udienza di convalida nella quale dovrà spiegare le ragioni che lo hanno spinto ad accoltellare l'ex genero.
Caricamento commenti
Commenta la notizia