SERRADIFALCO. Al via l'operazione di diffida nei confronti dei concessionari di loculi cimiteriali abbandonati. E, contestualmente, in taluni casi, di ricerca degli aventi diritto. Tra i primi “venticinque manufatti cimiteriali in evidente stato di abbandono, oggetto di concessione di durata eccedente i 99 anni, per i quali sono trascorsi 50 anni dall’ultima tumulazione”, individuati dall’ufficio comunale di polizia mortuaria, infatti, ve ne è qualcuno di cui non si conoscono nomi e cognome dei concessionari. In qualche altra nicchia, addirittura, nemmeno chi vi sia seppellito. Per non dire che dal tetto sprofondato di una tomba gentilizia fuoriesce la chioma di un albero. Di una tomba a sarcofago, poi, non rimane quasi più nulla, coperta com’è stata, da parte dei proprietari di una tomba gentilizia confinante, da malta cementizia poiché quasi completamente crollata. Per tutti è partita la diffida a ripristinarle, pena la decadenza delle concessioni cimiteriali delle tombe per sepoltura. In tal caso, il comune “procederà all’estumulazione dei resti mortali dei defunti e alla loro collocazione nell’ossario comune”. In quanto agli eventuali materiali e opere installate sulle sepolture, questi “passeranno in proprietà del comune”.
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