GELA. E’ stata travolta dal ritorno di fiamma di un bombolone del gas. Aveva finito la sua giornata lavorativa nel giorno d’inaugurazione di un noto locale estivo di contrada Roccazzelle. Poco dopo la mezzanotte, per una cuoca, Elena M., di 64 anni, si è rivelato indispensabile ricorrere alle cure mediche del Pronto soccorso di via Palazzi. I medici del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele”, a seguito delle gravi ferite riportate, hanno ordinato un trasferimento con urgenza. A bordo di un’ambulanza medicalizzata è stata tradotta al centro grandi ustioni dell’ospedale “Cannizzaro” di Catania. I sanitari del centro etneo le hanno diagnosticato ustioni di primo grado al volto. Solo per una fortuita coincidenza le fiamme non hanno interessato altre parti del corpo della malcapitata. Al momento dell’infortunio sul lavoro, avvenuto all’interno di una risto-discoteca di contrada Roccazzelle, era presente anche una donna di nazionalità romena. Quest’ultima, rimasta illesa, secondo le prime indiscrezioni, avrebbe causato involontariamente lo scoppio maneggiando un accendino. Sono stati gli stessi gestori del locale a prestare i primi soccorsi alla donna che inizialmente aveva deciso di non recarsi in ospedale. “Mia mamma è salva solo grazie a un miracolo – commenta Santi Ventura – E’ stata mia sorella a dissuaderla dal non volersi recare in ospedale. Investita da un’esplosione, legata con ogni probabilità alla presenza di gas, ha riportato evidenti segni al volto. Il suo corpo è stato protetto, involontariamente, dagli abiti che indossava che comunque si sono incendiati. Sarà risarcita dall’Inail – precisa il figlio – convinto che i gestori del locale notturno abbiano rispettato le regole imposte a ristoratori e discoteche. Di sicuro l’infortunio si sarebbe potuto evitare, solo se ci fosse stato un controllo mirato da parte degli addetti dell’ufficio sanitario dell’Asp. Da una prima indiscrezione mancherebbe il cosiddetto naso elettrico, rilevatore di gas la cui dotazione è obbligatoria in presenza di bomboloni. Il locale è gestito da persone vicine alla politica locale, con particolare riferimento al Partito democratico». La donna è attualmente in cura domiciliare. A seguito dell’infortunio sul lavoro dovrà rimanere a riposo per almeno un mese. Lu.Ma.