CALTANISSETTA. Tempi lunghissimi per alimentare una contrada nissena letteralmente in ginocchio per la mancanza di energia elettrica. L'Enel, più volte sollecitata dai residenti di "Stretto-Garibaldi", ha risposto che sta pensando a sostituire i cavi di rame asportati (cinquecento metri) sta pensando di sostituirli con altro materiale, ma ci vorrà del tempo. Le cinque famiglie della zona intanto hanno presentato un esposto alla polizia municipale per evidenziare solamente i disagi provocati da un inconveniente che ormai si protrae da troppo tempo. Meditano anche di presentare stavolta un esposto di ben altro genere in Procura, evento che potrebbe concretizzarsi già domani. «Siamo nella disperazione più totale. Vivere senza energia elettrica - ha dichiarato Giacomo Serafini, proprietario di una villetta a Stretto Giordano - è un tormento, non si può fare letteralmente niente. A preparare i pasti sono i nostri congiunti a casa dei quali la mattina andiamo a fare la doccia. La situazione è tragica. Lo è di più per mio cognato titolare di una grossa azienda con centoventi capi di bestiame, davvero non sa più cosa fare per mandare avanti l'attività. Ho contattato ripetutamente l'Enel - ha aggiunto Serafini - ho prospettato la situazione in cui viviamo cinque famiglie e venti persone e mi è stato risposto che i tempi d'attesa per riattivare l'energia elettrica sono estremamente lunghi. Avevamo pensato, in ultima spiaggia, all'acquisto di un gruppo elettrogeno ma i costi di gestione sono davvero proibitivi». La contrada "Stretto Garibaldi" (raggiungibile dalla cosiddetta "strada delle miniere" alle spalle di una nota concessionaria d'auto) è piombata nell'isolamento più totale quando i ladri di rame nell'attigua contrada "Cuti" hanno asportato cinquecento metri di cavi provocando danni inimmaginabili. Disagi che si manifestano prevalentemente nel vivere quotidiano con gente impossibilitata a cucinare, a lavarsi, a fare il bucato, ad accendere persino il televisore e a non poter tenere nulla in frigorifero. In condizioni simili fare le cose più elementari diventa sempre più problematico. In ginocchio anche l'azienda agricola di Michele D'Antoni, una dell più grosse del capoluogo, pesantemente penalizzata da un black-out elettrico dai tempi biblici. I furti di rame sono ormai assurti a fenomeno che si è tradotto - per restare nel capoluogo - in un vero e proprio saccheggio al cimitero Angeli dove vasetti e pluviali del prezioso metallo sono diventati un lontano ricordo.