GELA. Avrebbero fatto parte di un gruppo criminale capeggiato dal presunto boss Giuseppe Alfieri, attualmente detenuto in regime di 41 bis all’interno del penitenziario di Viterbo. Così, sono scattate pesanti condanne ai danni di diciotto imputati finiti davanti al gup del tribunale di Caltanissetta David Salvucci che li ha giudicati con il rito abbreviato. La condanna più pesante è stata pronunciata nei confronti dello stesso Giuseppe Alfieri che ha dovuto incassare diciotto anni e sei mesi di reclusione. Il magistrato, comunque, gli ha riconosciuto la continuazione con precedenti sentenze di colpevolezza. Undici anni e sei mesi, invece, sono stati inflitti a Nunzio Alfieri. Il gup ha condannato a sette anni e quattro mesi di reclusione la quarantasettenne Maria Azzarelli. Il fratello della donna, Vincenzo, invece, ha riportato otto mesi di condanna per uno dei capi d’imputazione contestatigli: altri cinque anni, invece, li dovrà scontare rispetto ad ulteriori accuse. Cinque anni e sei mesi di reclusione sono stati irrogati a Carmelo Alfieri, cinque anni per il quarantunenne Sebastiano Alfieri. Sei anni e otto mesi di reclusione, ancora, sono stati comminati al trentottenne Gaetano Alfieri. Nel dispositivo letto in aula dal giudice dell’udienza preliminare, condanne sono state decise per altri presunti componenti del gruppo criminale. Sei anni e nove mesi di reclusione dovranno essere scontati dal trentunenne Luigi Nardo. Cinque anni e otto mesi, invece, per il ventottenne Orazio Pirone.
Sette anni sono stati inferti al trentacinquenne Giuseppe Biundo. Vincenzo Burgio, invece, ha subito la condanna a sei anni di detenzione. Una pena molto più lieve è stata ricevuta dal trentaduenne Giuseppe Caci: per lui, il giudice ha disposto la detenzione per un anno e sei mesi. Francesco Giovane, fedelissimo del presunto boss Giuseppe Alfieri, è stato condannato a cinque anni di reclusione. Il ventiquattrenne Rosario Moscato, inoltre, dovrà scontare sette anni di detenzione. Sette anni e due mesi, ancora, sono stati inferti al ventiduenne Paolo Vitellaro. Sei anni e due mesi, invece, per il trentatreenne Fabio Russello. La condanna è scattata anche per il ventiquattrenne Giuseppe Palmieri. Il verdetto pronunciato dal giudice Salvucci, in questo modo, segue le richieste che erano giunte dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. In ogni caso, sono venute meno diverse accuse sia sul fronte dell’associazione a delinquere di stampo mafioso che su quello delle estorsioni e dei danneggiamenti. A conclusione dell’udienza preliminare, comunque, il magistrato ha disposto l’assoluzione per la quarantenne Antonella Bignola, difesa dall’avvocato Davide Limoncello, che era accusata di aver prestato soldi a strozzo. Stesso verdetto assolutorio è arrivato per il trentatreenne Angelo Pirone, difeso dall’avvocato Giacomo Ventura. Assoluzione, ancora, per il quarantunenne Vincenzo Alfieri.
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