NISCEMI. Allarme leishmaniosi a Niscemi. A segnalare al Giornale di Sicilia un'insolita recrudescenza della grave infezione sull'uomo, dovuta alla puntura di zanzare contagiate a loro volta da un cane infetto, è un lettore (F. M.) che ha attualmente le due sue bambine colpite dalla leishmaniosi. Una conferma, che in città sono in netto aumento i casi dell'infezione, rispetto agli anni precedenti, viene dal dermatologo Francesco Cona, che ha in cura preso il suo studio diversi pazienti. Il professionista sta monitorando la situazione mettendola anche in relazione ai casi che ha registrato nel passato. «Durante i dodici anni della mia attività - spiega il dermatologo - mi si sono presentati in tutto una trentina di pazienti affetti da leishmaniosi. Ma negli ultimi mesi invece ho dovuto registrare una recrudescenza preoccupante. Da gennaio ad oggi sono una ventina le persone che si sono rivolte alle mie cure. E fra questi molti bambini». Il focolaio della malattia sta nei numerosi cani randagi che circolano in paese, soprattutto nelle periferie mentre il vettore è costituito dalle zanzare. «Personalmente - aggiunge il dermatologo - ho visto circolare in paese cani colpiti dalla leishmaniosi, con la cute a brandelli. Occorre intervenire su questi animali che sono la fonte principale dell'infezione». Le norme sanitarie, per evitare il diffondersi della malattia nell'uomo, in questi casi prevedono l'abbattimento dell'animale infetto e il suo interramento o incenerimento. «Per fortuna - rassicura il dottor Cona - la leishmaniosi è mortale nel cane ma non nell'uomo. Anche se l'individuo infetto deve essere sottoposto a una terapia che va da uno a due mesi». Il dermatologo, visto l'incremento dell'infezione, sta facendo certificare la presenza della leishmaniosi mandando i soggetti affetti presso il laboratorio di analisi dell'ospedale Gravina di Caltagirone. L'assessore Massimiliano Ficicchia, con delega all'Ambiente e alla Salute, chiarisce: «Finora nessuna segnalazione in merito a questa infezione mi è pervenuta. Comunque, informerò il servizio veterinario dell'Azienda sanitaria provinciale perché siano fatti i dovuti accertamenti e messi in atto tutti gli interventi di prevenzione per evitare il diffondersi della malattia».