NISCEMI. L'ospedale "Suor Cecilia Basarocco" destinato a una "morte silente ma inesorabile"? Ne è convinto il "cittadino qualunque" Giuseppe Maida, protagonista di tante battaglie contro la "sanità negata ai niscemesi", il quale ha inviato una denuncia circostanziata all'assessore regionale alla Sanità, al prefetto di Caltanissetta e al comandante provinciale dei Carabinieri sul tentativo, che sarebbe in atto, per depotenziare ulteriormente il presidio sanitario cittadino dei pochi servizi rimasti. Nel suo esposto, Maida descrive la situazione a dir poco allarmante dei due ambulatorio di Pediatria e di Ostetricia e Ginecologia, che avrebbero dovuto garantire un minimo di assistenza sanitaria, dopo la soppressione dei reparti di riferimento. L'ambulatorio di Ostetricia-Ginecologia - spiega il battagliero cittadino qualunque - di fatto è rimasto senza medici, dopo il pensionamento del dottor Giudice, l'assenza del dottor Di Leo e il richiamo a Gela della dottoressa Burgio. In mancanza di medici, come potranno avere assistenza le donne incinte extracomunitarie o le nostre concittadine economicamente non in grado di pagarsi una visita specialistica privata?". Maida ricorda che nel mese di luglio del 2011, a conclusione della sua clamorosa protesta concretizzatasi con il viaggio a piedi da Niscemi all'Asp di Caltanissetta, spingendo un passeggino per neonati (84 km percorsi in tre giorni!), l'allora manager dell'azienda sanitaria provinciale Paolo Cantaro dette formale assicurazione che i due ambulatori di Ostetricia e Pediatria sarebbero stati potenziati e mai soppressi. Oggi, quell'impegno assunto dal manager viene clamorosamente smentito dai fatti. "La situazione dell'ambulatorio di Pediatria - aggiunge Maida - non è meno preoccupante. Nei prossimi giorni, andrà in quiescenza il dottor Gatto, l'unico pediatra in servizio. A quale medico dovranno rivolgersi le mamme dei bambini bisognosi di cure, se a Niscemi si sta facendo terra bruciata?".
Il direttore sanitario del Basarocco, Francesco Bennici, chiarisce: "Il decreto di soppressione dei punti nascita emanato dall'assessore Borsellino non prevede il mantenimento degli ambulatori di Ostetricia e di pediatria. Le donne gravide possono rivolgersi al consultorio familiare locale oppure, in casi gravi, saranno accompagnate in ambulanza presso il dipartimento materno-infantile dell'ospedale Vittorio Emanuele di Gela, al quale peraltro possono essere indirizzati i bambini che hanno bisogno di cure pediatriche".
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