GELA. Un pool di legali ipotizza criticità sull’iter procedurale degli espropri delle aree destinate a ospitare il progetto “Ciliegino” presentato dalla cooperativa Agroverde. Gli avvocati Saverio Girgenti, Angelo Cascino e Guglielmo Piazza, stanno verificando la regolarità degli atti necessari all’avvio del procedimento, con particolare riferimento alle concessioni. Da una prima lettura degli atti mancherebbe la dichiarazione di pubblica utilità che ha già permesso di espropriare 230 ettari di terreno a 343 legittimi proprietari senza per questo rimborsare un centesimo. Sulla vicenda si era espresso anche il consiglio comunale, fissando il termine ultimo per il rimborso delle aree espropriate nel 15 maggio scorso pena la revoca della concessione stessa. In attesa di un provvedimento da parte dell’amministrazione comunale, una dei proprietari terrieri, grazie ad un’azione legale, è riuscita a ottenere tutto il fascicolo del discusso progetto agro-serro-fotovoltaico adesso in mano al pool degli avvocati e dell’associazione Adiconsum della Cisl, presieduta da Giuseppe Impaglione. «Dal punto di vista giuridico, la vicenda si è originata da una normalissima richiesta di accesso agli atti relativa al principio di trasparenza imposto alle amministrazioni comunali – spiega l’avvocato Girgenti -. Il Comune aveva risposto con una missiva con la quale non concedeva l’accesso, rimandando la mia assistita all’Agroverde. Non abbiamo esitato a optare per un ricorso di accesso agli atti. La seconda sezione del tar di Palermo ha accolto il nostro ricorso concedendo anche l’accesso all’intera documentazione del progetto Agroverde, compresa la questione ambientale. L’unica perplessità, dal punto di vista giuridico – conclude l’avvocato - è controllare se l’intera procedura sia conforme ai principi di diritto. Elemento che deve essere valutato anche dal punto di vista particolare. Abbiamo avuto i documenti per l’ambito generale e particolare per difendere la mia assistita. Nello specifico abbiamo chiesto le concessioni emanate al comune in relazione alle autorizzazioni ambientali e al piano paesaggistico, oltre alle autorizzazioni necessarie che hanno consentito di avviare un provvedimento di esproprio di queste proporzioni. Lavoriamo anche per fornire una forma di tutela anche agli altri espropriati che si sono visti togliere un bene in maniera presumibilmente illegittima». Per l’occasione la Cisl ha ufficializzato l’avvio in città dello sportello Adiconsum, retto da Impaglione, alla presenza del presidente regionale Enzo Rumeo. «Non siamo contro il progetto Agroverde, che ci auguriamo vada in porto – spiega Impaglione – ma registriamo presunte irregolarità. L’amministrazione comunale dovrà chiarire ogni aspetto. Noi siamo custodi e sentinelle».